L'abate commendatario è un ecclesiastico, o, qualche volta, un laico, che tiene un'abbazia in commendam. Tale situazione si verifica quando il governo effettivo del monastero è separato dalla titolarità dell'abbazia. In questo caso all'abate spetta solo il percepimento dei redditi prodotti dal convento, mentre l'autorità sui monaci è esercitata dal priore. L'abate commendatario generalmente non risiede nel monastero, ma in un luogo diverso. Se ecclesiastico, può avervi anche giurisdizione, ma, in ogni caso, non esercita alcuna autorità sulla disciplina monastica interna.
In origine furono affidate in commendam solo le abbazie vacanti, o quelle che si trovavano temporaneamente senza un superiore; in tal caso soltanto fino a che non veniva eletto o nominato un nuovo superiore. Un'abbazia si dice che è tenuta in commendam, ovvero provvisoriamente, per distinguerla da quella tenuta in titulum, che è un beneficio permanente.
In alcuni casi vi erano in contemporanea sia un abate commendatario, che godeva della rendita del monastero ma non ci viveva, sia un vero abate per la comunità di monaci residenti: tale abate era chiamato "abate claustrale" per distinguerlo dal commendatario.