Acinesia

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Il termine acinesia si riferisce all'abolizione o riduzione dell’attività motoria volontaria o automatica e conseguente incapacità di eseguire un movimento clinicamente percettibile.[1][2] Questa condizione può manifestarsi come una risposta ritardata, un blocco a metà azione o persino l'abolizione totale del movimento. L'acinesia si verifica quando il movimento non è percepito, sia perché l'ampiezza del movimento è limitata, sia perché il tempo necessario per avviare la reazione è notevolmente prolungato. Il primo scenario è spesso la conseguenza di una grave bradykinesia, che viene comunemente erroneamente confusa con l'acinesia, rendendo difficile la distinzione tra le due condizioni. In caso di acinesia, si verifica un insuccesso nell'accumulare rapidamente la potenza adeguata per avviare il movimento.[2]

Gli stati acinetici sono associati a numerose cause eziologiche, che variano in base all'età del paziente. Negli adulti, l'acinesia può manifestarsi da sola o come conseguenza di disturbi neurodegenerativi.[3][4] Le osservazioni di acinesia notate durante il periodo antenatale o neonatale sono associate alla sindrome da acinesia fetale.

  1. ^ acineṡìa in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 9 agosto 2023.
  2. ^ a b Sharanya Ramakrishnan e Orlando De Jesus, Akinesia, StatPearls Publishing, 2023.
  3. ^ Ahmad Elkouzi, Esther N. Bit-Ivan e Rodger J. Elble, Pure akinesia with gait freezing: a clinicopathologic study, in Journal of Clinical Movement Disorders, vol. 4, 2017, pp. 15, DOI:10.1186/s40734-017-0063-1. URL consultato il 9 agosto 2023.
  4. ^ M. Hallett, Clinical neurophysiology of akinesia, in Revue Neurologique, vol. 146, n. 10, 1990, pp. 585–590. URL consultato il 9 agosto 2023.