La formula filosofica Adaequatio rei et intellectus, che significa «corrispondenza tra realtà ed intelletto», secondo Tommaso d'Aquino (1225–1274) era stata usata per la prima volta da Isaac Israeli ben Solomon, (ca. 855-955)[1] filosofo e medico egiziano di cultura ebraica, per indicare che la verità consiste nella corrispondenza, o nell'accordo, tra la realtà e la sua rappresentazione linguistica concettuale.[2] Secondo altri autori l'origine dell'espressione era invece in Avicenna (980-1037) [3]