Afrodite

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Afrodite (disambigua).
Afrodite
La Tinted Venus, statua policroma di John Gibson, è ospitata in un tempio in miniatura racchiuso da pannelli di vetro protettivi (1862), Walker Art Gallery, Liverpool
Nome orig.Ἀφροδίτη (Aphrodítē)
Caratteristiche immaginarie
Speciedivinità
SessoFemmina
AffiliazioneDei olimpici
Afrodite di "Cnido" (anche Afrodite Cnidia), copia in marmo conservata nel Museo nazionale di Roma; si tratta di una copia romana da un originale di Prassitele (IV secolo a.C.). Questa raffigurazione della dea è probabilmente l'immagine più bella tramandataci dall'antichità e deve il suo nome al fatto che era presente sulle monete di Cnido. In origine la statua era conservata in un tempio piuttosto piccolo ma dotato di due porte di modo che i visitatori potessero ammirarne le fattezze girandovi intorno e uscendo dall'ingresso posteriore. Qui la dea è rappresentata mentre lascia cadere la sua veste su un vaso per l'acqua (ὑδρία). Diverse testimonianze[1] riportano che a volte una sorta di voyeurismo prese il posto della devozione religiosa[2]. Di questo tipo di raffigurazione della dea ne conserviamo oggi oltre cinquanta copie.
(LA) «sed ante omnia est non solum Praxitelis, verum et in toto orbe terrarum Venus, quam ut viderent, multi navigaverunt Cnidum.»
(IT) «Comunque non solo su tutte le sue statue (di Prassitele), ma nel mondo intero, primeggia la sua Venere: molti sono andati per nave a Cnido semplicemente per vederla.»

Afrodite (in greco antico: Ἀφροδίτη?, Aphrodítē) è, nella religione greca, la dea della bellezza, dell'amore, della fertilità. Secondo una versione del mito, nacque da Urano e dalla schiuma del mare, oppure secondo un'altra versione, fu figlia di Zeus e Dione. Veniva anche venerata come dea che rende sicura l imbarcazione.[3] Nella mitologia romana ha la sua equivalente in Venere, ed è affine anche ad altre divinità semitiche come Astarte e Ishtar.

  1. ^ Cfr. Johannes Overbeck, Die antiken Schriftquellen zur Geschichte der bildenden Künste bei den Griechen (1868), 1227-1245.
  2. ^ Anche Walter Burkert, La religione greca, p. 308.
  3. ^ Francis Redding Walton, in Oxford Classical Dictionary 1970; trad. it. Dizionario di antichità classiche. Cinisello Balsamo (Milano), San Paolo, 1995, pp. 31 e sgg.; così anche Franco Ferrari, Marco Fantuzzi, Maria Chiara Martinelli, Maria Serena Mirto, Dizionario della civiltà classica vol. I, Milano, Rizzoli, 2001, p. 326. Per il rapporto con la navigazione: Maria Papachristos, Gli Dèi dell'Olimpo, Edizioni R.E.I., 2014 (pagina 72). ISBN 9782372971195; così anche Felice Ramorino, Mitologia classica illustrata, HOEPLI EDITORE, 1984 (pagina 88). ISBN 9788820310608.