Alain Fabien Maurice Marcel Delon ([alɛ̃ dəlɔ̃]; Sceaux, 8 novembre 1935 – Douchy-Montcorbon, 18 agosto 2024) è stato un attore, produttore cinematografico e cantante francese con cittadinanza svizzera.
Tra gli attori più apprezzati della storia del cinema,[1][2] Delon era ampiamente riconosciuto come uno dei più grandi sex symbol della sua epoca.[3]
Egli ebbe un profondo impatto culturale nel corso del XX secolo, tanto da influenzare generazioni di attori e registi come Keanu Reeves, Martin Scorsese, Leonardo di Caprio (il quale definì Delon come «l'attore più bello di sempre») e Jean-Paul Belmondo, il quale venne etichettato come suo eterno "rivale" mediatico nella Francia degli anni sessanta.[4] La sua «bellezza derivata dall'aspetto ammaliante, dal viso angelico e dagli occhi di ghiaccio ipnotizzanti», gli ha permesso di interpretare uomini cupi, misteriosi, solitari, che molto spesso si rivelavano persino autobiografici del loro interprete.[5]
Fondamentali per la carriera dell'attore sono state le collaborazioni con i registi René Clément, Luchino Visconti e Jean-Pierre Melville;[6] fra i personaggi più celebri da lui interpretati ci sono il cupo e timoroso Rocco in Rocco e i suoi fratelli (1960), il principe Tancredi ne Il Gattopardo (1963), il killer Jef in Frank Costello faccia d'angelo (1967), il gangster Rogert Startet ne Il clan dei siciliani (1969), lo scrittore fallito Jean-Paul Leroy ne La piscina (1969); è stato inoltre Zorro nell'omonimo film di Duccio Tessari del 1975, il misterioso Robert Klein di Mr. Klein (1976) e il barone di Charlus in Un amore di Swann (1984).
Nel 1985 ha vinto il premio César per il migliore attore per il film Notre histoire; ha inoltre vinto il David di Donatello, l'Orso d'oro alla carriera al Festival di Berlino, mentre nel 1963 ha ottenuto una candidatura ai Golden Globe per il film Il Gattopardo.
Dagli anni settanta ha avuto esperienze anche come produttore cinematografico, tramite la sua Adel Productions, e in qualità di regista come nel thriller Per la pelle di un poliziotto (1981) e nel drammatico Braccato (1983). La sua ultima interpretazione sul grande schermo risale al 2008 nel film Asterix alle Olimpiadi, mentre nel 2017 ha annunciato il ritiro dalle scene.[7]