Alessio I Comneno

Alessio I Comneno
Alessio I Comneno raffigurato in un manoscritto bizantino conservato nella Biblioteca apostolica vaticana
Basileus dei Romei
In carica4 aprile 1081 –
15 agosto 1118
PredecessoreNiceforo III Botaniate
SuccessoreGiovanni II Comneno
Nome completoAlexios I Komnēnos
NascitaCostantinopoli, 1048
MorteCostantinopoli, 15 agosto 1118
DinastiaComneni
PadreGiovanni Comneno
MadreAnna Dalassena
ConsorteIrene Ducaena
FigliAnna
Maria
Giovanni II
Andronico
Isacco
Eudocia
Teodora
Manuele
Zoe
ReligioneCristianesimo ortodosso

Alessio I Comneno (in greco medievale: Αλέξιος Α' Κομνηνός, Alexios I Komnēnos; Costantinopoli, 1048Costantinopoli, 15 agosto 1118) fu basileus dei romei dal 4 aprile 1081 fino alla morte.

Il suo regno, durato ben 37 anni, fu uno dei più lunghi dell'impero bizantino e anche uno dei più turbolenti. La sua ascesa al potere segnò la conclusione di un periodo costellato da guerre civili che avevano compromesso le solide strutture amministrative dell'età macedone mentre aumentavano le minacce esterne che mettevano a rischio persino la sopravvivenza stessa dell'Impero. In un tale contesto, i primi anni del regno di Alessio furono interamente dedicati alla guerra, prima contro i Normanni e poi contro i Peceneghi e i Selgiuchidi. Nei confronti degli ultimi riuscì a cogliere significativi successi, difendendo inizialmente con efficacia i confini dell'Impero, per poi riconquistare parte dell'Asia Minore grazie anche agli esiti della Prima crociata, nonostante i suoi rapporti con i crociati fossero difficili e non di rado ostili.

Parallelamente all'intensa politica estera, Alessio portò a termine sostanziali riforme dell'intera amministrazione dell'Impero, fondando la legittimità della sua famiglia su una rete particolarmente fitta di alleanze matrimoniali. Grazie a lui la famiglia imperiale diventò il centro del potere. Infine, si occupò intensamente anche delle questioni religiose del suo tempo.

Alla sua morte, Alessio lasciò in eredità al figlio un territorio consolidato e ampliato; la sua opera restauratrice e riformatrice è considerata una delle più importanti nella storia dell'impero bizantino. Tuttavia, anche se nel breve e nel medio termine la sua azione fu un successo, il bilancio sul lungo periodo appare meno netto. Egli riuscì infatti a restaurare il potere imperiale solo imperfettamente, poiché la riconquista dell'Asia Minore non fu completa mentre l'economia iniziò ad accusare la concorrenza delle repubbliche italiane. È anche criticato per aver causato la fine di una rinascita culturale[perché?].