L'alfabeto cirillico arcaico fu un sistema di scrittura sviluppato nel X secolo d.C. durante il Primo Impero bulgaro per trascrivere la lingua liturgica usata dalla chiesa ortodossa, l'antico slavo ecclesiastico.
Avendo adottato il cristianesimo come religione ufficiale di stato nell'864, lo knjaz' (князь, "principe") Boris I commissionò la creazione dell'alfabeto. Costantino di Preslav, appartenente alla omonima scuola, sviluppò il nuovo alfabeto e lo nominò in onore del suo maestro san Cirillo che in precedenza, insieme a suo fratello san Metodio, aveva probabilmente sviluppato l'alfabeto glagolitico, un alfabeto slavo anteriore redatto durante il loro periodo di permanenza alla corte morava del principe Rostislav (863-866 d.C.), che avrebbe influenzato, specie attraverso l'opera del polŭgrecŭ (cioè "metà greco", causa la sua origine) Simeone I (886 d.C.), l'alfabeto cirillico arcaico. Il nuovo alfabeto mostra anche influenze dell'alfabeto greco, latino ed anche dell'alfabeto ebraico.
Nei secoli successivi, l'alfabeto cirillico seguì i cambiamenti delle lingue parlate, sviluppando variazioni regionali per adattarsi alle caratteristiche delle lingue nazionali e fu oggetto di riforme accademiche e decreti politici. Da esso si svilupparono così tutte le versioni moderne dell'alfabeto cirillico.