L'alfabeto khmer (in khmer: អក្សរខ្មែរ; IPA: ʔaʔsɑː kʰmaːe)[1] è un alfabeto abugida (alfasillabico) usato nella lingua khmer (la lingua ufficiale della Cambogia). È anche usato per scrivere in lingua pāli nella liturgia buddista di Cambogia e Thailandia.
L'alfabeto khmer deriva dall'alfabeto Pallava, il quale a sua volta deriva dall'alfabeto Brahmi, usato in India e nel Sud-est asiatico nel V e VI secolo d.C.[2] La più antica iscrizione in khmer è stata trovata nel distretto Angkor Borei situato nella provincia di Takéo, a sud di Phnom Penh e risale al 611 d.C.[3] L'alfabeto khmer moderno è diverso dalle precedenti versioni rinvenute nelle iscrizioni delle rovine di Angkor. L'alfabeto thailandese e l'alfabeto laotiano derivano da antiche forme dell'alfabeto khmer.
Lo khmer è scritto da sinistra a destra. Le parole all'interno della stessa frase non sono di solito separate da spazi. I gruppi di consonanti all'interno di una parola sono "aggregati", intendendo con ciò che la seconda (o a volte la terza) consonante viene scritta in forma ridotta sotto la consonante principale. Inizialmente vi erano 35 caratteri per le consonanti, e lo khmer moderno ne usa solo 33. Ciascun carattere consonantico rappresenta in realtà una consonante accoppiata a una vocale. Le vocali accoppiate alle consonanti sono â oppure ô e sono chiamate vocali intrinseche (dall'inglese inherent vowels).
In khmer ci sono anche alcuni caratteri che rappresentano solo vocali (caratteri vocalici), sebbene non siano caratteri indipendenti, ma "si appoggiano" alla precedente consonante; sono perciò chiamate vocali dipendenti, in quanto sono segni aggiuntivi che si aggiungono al carattere consonantico precedente e che determinano il cambiamento di vocale. Con questi segni aggiuntivi, il carattere perde la vocale intrinseca e assume un'altra vocale definita dal segno. La maggior parte delle vocali dipendenti presenta due differenti pronunce, una per caratteri consonantici terminanti in -â e una per caratteri consonantici terminanti in -ô. Ci sono anche alcuni segni diacritici che indicano ulteriori variazioni nella pronuncia. L'alfabeto ha anche un insieme di simboli per i numeri e la punteggiatura.