Allergia alimentare

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Allergia alimentare
L'orticaria alla schiena è uno dei più classici segni dell'allergia alimentare
Specialitàimmunologia
Eziologiaalimento e Allergeni alimentari
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CMV15.01
ICD-10T78.0
OMIM147050
MeSHD005512
MedlinePlus000817
eMedicine135959
(LA)

«Quod aliis cibus est aliis fuat acre venenum.»

(IT)

«Quello che è cibo per un uomo è veleno per un altro.»

L'allergia alimentare è una reazione avversa che si sviluppa per una risposta immunitaria specifica e riproducibile all’ingestione di un determinato alimento[1][2][3][4][5].

Questa definizione che ha trovato ampio consenso viene però declinata da chi considera ipersensitizzazioni alimentari tutte le reazioni avverse non tossiche al cibo[6][7] o considera allergie alimentari solo le reazioni a componenti alimentari di natura proteica o mediate da anticorpi della classe IgE[8]. I segni ed i sintomi possono variare da lievi a gravi. Essi possono includere prurito, gonfiore della lingua, vomito, diarrea, orticaria, difficoltà respiratorie e bassa pressione sanguigna. Essi si verificano in genere da pochi minuti a diverse ore dopo l'esposizione. Quando i sintomi sono gravi, la condizione è nota come anafilassi e può avere esito letale. L'allergia alimentare è classificata come malattia cronica, può comparire ad ogni età, anche se c'è una prevalenza nei primi anni di vita, e alcune allergie dopo un certo tempo recedono, sviluppandosi naturalmente nell'individuo una tolleranza all'allergene[3][4][9].

Secondo alcune stime l'allergia alimentare interesserebbe circa il 5-8% dei bambini ed il 4-5% della popolazione adulta[3][10]. La percezione globale di "allergia alimentare" sarebbe molto più alta, intorno al 20% ed in aumento[5][11][12]. “L’allergia alimentare è molto probabilmente la patologia più comunemente auto-diagnosticata, ma spesso anche sovra-diagnosticata dal paziente, mentre è stato osservato che non raramente viene sotto-diagnosticata da medici e specialisti”[5].

Le reazioni allergiche comportano un coinvolgimento di meccanismi immunitari, IgE mediati e cellulo-mediati, che in termini fisiopatologici fanno parte delle ipersensibilità immediata di tipo I.

È opinione condivisa che questa patologia sia dovuta ad una soppressione dei normali meccanismi di tolleranza immunologica alle proteine ingerite con il cibo. Per la diagnosi occorre un'attenta anamnesi, seguita da accertamenti di laboratorio, e anche, se necessario, da test di scatenamento.

Solitamente la gestione della patologia consiste nell'educare il paziente ad evitare rigidamente l'allergene responsabile delle manifestazioni allergiche e contestualmente, in caso di ingestione non intenzionale dello stesso, iniziare una terapia antiallergica. Talvolta è anche possibile una prevenzione farmacologica.

  1. ^ Rudolf Valenta, Heidrun Hochwallner, Birgit Linhart, Sandra Pahr, Food Allergies: The Basics, in Gastroenterology, 2015, pp. 1120-1131, DOI:10.1053/j.gastro.2015.02.006.
  2. ^ Alessandro Fiocchi, Lamia Dahdah, L’allergia alimentare: panoramica su una patologia sempre più diffusa e multiforme (PDF), in Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica, vol. 02, 2013, pp. 15-20. URL consultato il 28 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2013).
  3. ^ a b c Boyce e al., Guidelines for the Diagnosis and Management of Food Allergy in the United States: Report of the NIAID-Sponsored Expert Panel (PDF), National Institute of Allergy and Infectious Diseases, 2012.
  4. ^ a b Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione, Allergie alimentari e sicurezza del consumatore (PDF), Ministero della Sanità, 2014. URL consultato il 28 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2017).
  5. ^ a b c Marco Ciarrocchi, Concetta Boniglia, Stefania Giammarioli, Elisabetta Sanzini, Tutela dei consumatori affetti da allergie alimentari: presupposti e modalità di intervento (PDF), in Rapporti ISTISAN, Istituto Superiore di Sanità, 2011. URL consultato il 28 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2017).
  6. ^ Johansson SG, Hourihane JO, Bousquet J, BruijnzeelKoomen C, Dreborg S, Haahtela T e al., A revised nomenclature for allergy. An EAACI position statement from the EAACI nomenclature task force., in Allergy, vol. 56, 2001, pp. 813-824.
  7. ^ Regione toscana: consiglio sanitario regionale - Linee guida per la diagnosi e la cura delle allergopatie (PDF) (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2017).
  8. ^ Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica ‐ Associazione Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri ‐ Società di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica, Allergie e Intolleranze Alimentari - Documento Condiviso (PDF). URL consultato il 28 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2016).
  9. ^ Linee guida EAACI,  PREVALENCE OF COMMON FOOD ALLERGIES IN EUROPE, pp.22-45.
  10. ^ SH. Sicherer e HA. Sampson, Food allergy: Epidemiology, pathogenesis, diagnosis, and treatment., in J Allergy Clin Immunol, vol. 133, n. 2, Feb 2014, pp. 291–307; quiz 308, DOI:10.1016/j.jaci.2013.11.020, PMID 24388012.
  11. ^ Making sense of allergies (PDF), su senseaboutscience.org, Sense About Science, p. 1. URL consultato il 7 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2015).
  12. ^ ER. Coon, RA. Quinonez, VA. Moyer e AR. Schroeder, Overdiagnosis: how our compulsion for diagnosis may be harming children., in Pediatrics, vol. 134, n. 5, Nov 2014, pp. 1013-23, DOI:10.1542/peds.2014-1778, PMID 25287462.