Ametropia | |
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Specialità | oftalmologia |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 367.0, 367.2 e 367.9 |
MeSH | D012030 |
Sinonimi | |
anomalia refrattiva errore refrattivo errore rifrattivo vizio refrattivo vizio rifrattivo | |
Il termine ametropia raggruppa le anomalie della rifrazione dell'occhio che influenzano la visione ad ogni distanza di osservazione. Solitamente le ametropie influenzano o riducono la capacità visiva.
In un occhio normale, ad accomodazione rilassata (in condizione cioè di rifrazione statica), i raggi paralleli, provenienti da un oggetto posto all'infinito, convergono sulla retina (in un'area particolare detta fovea) a formare un'immagine, che in questo caso coincide con il fuoco immagine del sistema ottico oculare. Quando questa condizione ottica ideale è rispettata siamo in presenza di emmetropia (dal greco ἔμμετρος, «di giusta misura» e ὤψ, ὠπός, «occhio»). La condizione opposta è detta appunto ametropia (dal greco ἀ- privativa, μέτρον, «misura», e ὤψ, ὠπός, «occhio»).
Specifiche condizioni di ametropia sono ben note storicamente, ad esempio il termine miopia è attribuito a Galeno. I termini Ametropia e Emmetropia sono stati coniati da Franciscus Donders nel suo trattato Sulle anomalie dell'accomodazione e della refrazione degli occhi.[1]