Aneurisma | |
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Angiografia di un aneurisma su un'arteria cerebrale | |
Specialità | chirurgia vascolare |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 442 |
ICD-10 | I72 |
MeSH | D000783 |
MedlinePlus | 001122 |
Un aneurisma (dal greco antico: ἀνεύρυσμα (anèurysma) = "dilatazione", da ἀνευρύνειν (aneurýnein) = "dilatare") è una dilatazione progressiva di un segmento vascolare che deve essere almeno pari al 50%,[1] altrimenti si parla di ectasia, per quanto riguarda le arterie, o di varice, per quanto riguarda le vene. Gli aneurismi arteriosi si manifestano come dilatazioni pulsanti del vaso: la localizzazione più importante è a carico dell'aorta, nel 90% dei casi colpisce l'aorta addominale. La causa principale è l'aterosclerosi. Il carattere di autentico pericolo giace nel rischio di rottura del segmento vascolare interessato con effetto di emorragia interna nell'organo da esso irrorato; tale evento, a seconda dell'importanza del vaso colpito, può risultare fatale.
Purtroppo spesso i casi di aneurisma, se non curati, degenerano progressivamente, seguendo il naturale effetto Venturi, secondo cui un fluido che perde velocità a causa dell'allargamento del lume, aumenta la sua pressione, premendo quindi le pareti del vaso verso l'esterno e peggiorando la situazione. Questa legge si applica anche nella situazione opposta, cioè quando un vaso sanguigno si restringe in modo anomalo. In questo caso si parla dell'equivalente effetto Bernoulli e quindi di stenosi.