Appoggio esterno

In politica, l'appoggio esterno è quell'accordo offerto da uno o più partiti, coalizioni o individui indipendenti, all'interno di una democrazia parlamentare, secondo cui tali soggetti si impegnano a sostenere il governo nei provvedimenti fondamentali come mozioni di fiducia e approvazione delle leggi di bilancio, votandone a favore (nel caso dell'appoggio esterno "attivo"), o astenendosi (nel caso dell'appoggio esterno "passivo"). Allo stesso tempo, tuttavia, questi partiti, coalizioni o individui si riservano normalmente il diritto di votare in altro modo, secondo le proprie opinioni politiche o la propria coscienza, in merito ai singoli progetti di legge.[1][2][3]

Nei paesi anglosassoni l'appoggio esterno viene chiamato confidence and supply, con riferimento appunto ai voti sulla fiducia (confidence) e sull'approvazione del bilancio (supply bill).[4]

Nel caso di un governo di coalizione, tuttavia, l'accordo è spesso stipulato ed è più formale di un semplice appoggio esterno, in quanto i membri dei partiti minori (cioè i partiti diversi dai più grandi) ottengono posizioni nel gabinetto e nei ruoli ministeriali e ci si può aspettare che detengano la frusta del governo sull'approvazione della legislazione.

Accordi di appoggio esterno possono accadere sia nei governi che possiedono una maggioranza assoluta in parlamento che in governi di minoranza (o di maggioranza relativa), ma in genere sono più comuni in questi ultimi due esempi.