L'attenzione è un processo cognitivo che permette di selezionare alcuni stimoli ambientali tra i molti disponibili ad un dato momento e di ignorarne altri. Secondo l'American Psychological Association, l'attenzione è sia una funzione cognitiva che uno stato psicofisico. La componente psichica fa riferimento alla destinazione di risorse attentive su determinati stimoli provenienti dall'ambiente a discapito di altri che non sono considerati in quel momento salienti, mentre la componente fisica, o fisiologica, fa riferimento al sistema nervoso centrale e/o al sistema nervoso periferico, in particolare allo stato di "prontezza alla risposta agli stimoli" (readiness to respond to stimuli)[1].
Poiché gli individui dispongono di risorse attentive in misura limitata, la maggior parte della ricerca in questo campo si è concentrata a individuare le variabili indipendenti che influenzano l'attenzione e a modellizzare i processi che si attivano in funzione di essa[1].
Una metafora spesso usata per descrivere l'attenzione selettiva visiva è quella del "fascio di luce o zoom", mentre per l'attenzione selettiva uditiva si utilizza la metafora del filtro, che lascia passare solo gli stimoli rilevanti. È un processo passivo, ovvero una reazione istintiva o neurofisiologica del cervello a stimoli esterni o interni sensoriali ed è distinta dalla concentrazione mentale, che è invece un atto in cui è implicata la volontà con differenze quantitative .