Attila | |
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Attila in un medaglione rinascimentale recante l'inscrizione "FLAGEL(L)VM DEI" | |
Re degli Unni | |
In carica | 434–453 |
Predecessore | Bleda e Rua |
Successore | Ellak, Dengizico, e Ernakh |
Nascita | 395 circa |
Morte | 16 marzo 453 |
Padre | Munzuco |
Consorte | Kreka Ildico |
Figli | Dengizico Ellak Ernakh Csaba (mitologico) |
Religione | Tengrismo |
Attila (395 circa – 16 marzo 453) è stato un condottiero e sovrano unno dal 434 fino alla sua morte. Viene considerato come uno dei sovrani più potenti del mondo e della storia tardo antica.
Dall'Europa governò un vastissimo dominio che si estendeva dall'Europa centrale al Mar Caspio, e dal Danubio al Mar Baltico, unificando - per la prima e unica volta nella storia - la maggior parte dei popoli barbarici dell'Eurasia settentrionale (dai Germani orientali agli Slavi agli Ugro-finni)[1]. Durante il suo regno divenne il più irriducibile nemico dell'Impero romano (sia per la Pars Occidentalis che per la Pars Orientalis): invase due volte i Balcani, cinse d'assedio Costantinopoli, marciò attraverso la Francia spingendosi fino ad Aurelianum (Orleans), scacciò da Ravenna l'imperatore Valentiniano III (452).
Soprannominato flagellum Dei ("flagello di Dio") per la sua ferocia, si diceva che dove fosse passato non sarebbe più cresciuta l'erba. Il suo nome, altresì, significa in gotico "piccolo padre". Gli studi storici moderni vedono in lui, più un predone che un distruttore insensato[2]. Si racconta che fosse superstizioso, facesse affidamento sulle profezie e si facesse influenzare nelle decisioni in campo militare da indovini e sciamani[1]. Alcune leggende, mai sostenute da elementi concreti, raccontano di sue pratiche cannibalistiche e che avesse mangiato i propri figli Erp ed Eitil, che sua moglie gli servì dopo averli arrostiti nel miele[1] (cosa altamente improbabile considerando che l'ambasciatore e storico Prisco di Panion descrive Attila come un padre affettuoso). Alcuni raccontano che avrebbe avuto numerose mogli e più di cento figli; questa affermazione però viene riferita anche ai sovrani mongoli Gengis Khan e Kublai Khan, causando confusione.
Nonostante il suo impero si fosse disgregato alla sua morte, è diventato una figura leggendaria nella storia europea, che lo ricorda in modo diverso a seconda della zona: guerriero feroce, avido e crudele nell'area al tempo sotto Roma; condottiero impavido e coraggioso nei paesi che facevano parte del suo impero. Attila appare spesso nelle letterature sia germaniche sia scandinave; alcuni racconti lo celebrano come un grande e nobile re ed è il personaggio principale di diverse saghe dell'Europa settentrionale e orientale.