Autogiro

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Magni Gyro M16

L'autogiro, chiamato anche girocottero o giroplano, è un'aerodina ad ala rotante nella quale, a differenza dell'elicottero, il motore non aziona il rotore principale, ma invece genera una spinta in avanti, come in un aeroplano. Nella normativa italiana l'autogiro è un attrezzo sportivo con i limiti di peso dell'ultraleggero motorizzato, con un peso massimo al decollo, in versione biposto, non superiore a 600 kg e un carico massimo sul disco rotore di 20 kg/m², fermo restando che l'autogiro, se pesa al decollo meno di 450 kg, è considerato ultraleggero. In caso di costruzione di autogiri di peso maggiore e con più di due posti essi devono sottostare a tutti gli effetti alle norme che regolano l'omologazione, il rimessaggio, la manutenzione e le procedure a terra dei normali velivoli commerciali.

Il rotore principale non è messo in moto dal motore; rimane bensì in folle – cioè libero di girare con la forza del vento che lo investe – e gira in condizioni di autorotazione. Soltanto al decollo una presa di forza con meccanismo a frizione aziona il rotore principale per dargli un certo numero di giri, dipendenti dal peso dell'autogiro e dalle specifiche tecniche di potenza del motore e di portanza delle pale dei due rotori, necessari per avere una minima portanza aerodinamica sufficiente per il decollo. In seguito la presa di forza viene disattivata e il rotore principale gira libero, grazie alla corrente d'aria che lo investe. Gli autogiri, insieme con gli elicotteri e gli elicoplani, costituiscono la famiglia degli aerogiri e dei Nathusius.