Baldus (poema)

Baldus
Frontespizio di un'edizione settecentesca delle Maccheronee (Amsterdam, 1768-1771)
AutoreTeofilo Folengo
1ª ed. originale1517
Generepoema
Sottogenereparodistico
Lingua originalelatino maccheronico
AmbientazioneMantova
ProtagonistiBaldus

Il Baldus è un poema in latino maccheronico scritto nel XVI secolo da Teofilo Folengo, sotto lo pseudonimo di Merlin Cocai,[1] e uscito nella sua versione definitiva nel 1552, postumo. Il poema, cui Folengo continuò a lavorare tutta la vita, contenuto all'interno delle Maccheronee, è l'opera più importante dell'autore ed una delle più rappresentative del genere letterario della poesia maccheronica.

La composizione è una parodia dei tradizionali poemi cavallereschi, dei quali sovverte e stravolge i classici valori eroici e cortesi; il dileggio avviene sia tramite la narrazione di eventi paradossali e surreali, che mostrano un mondo dominato solo da fame, violenza e sopraffazioni, sia attraverso l'utilizzo in esametri di un latino grottesco e comico, ricco di errori grammaticali e mescolato a numerosissimi elementi dialettali e volgari.

Il Baldus mostra inoltre un chiaro elogio della vita contadina (cui l'autore si sente profondamente legato) e l'elevazione di questa al pari della nobiltà, solita protagonista dell'epica, a partire dalla scelta di un protagonista campagnolo.

  1. ^ La spiegazione del nome è data dal poeta stesso: cocaium è il tappo di un barilotto, che sua madre cercava mentre stava per partorirlo; Merlinus è ricavato invece dalla merla che ogni giorno gli portava il cibo nella culla