Il Banco dei Medici (1397-1494) fu la più grande e famosa banca d'Europa nel corso del XV secolo.[1]
Secondo molti studiosi i Medici sono stati per un certo periodo la famiglia più ricca d'Europa.[2] Con questa ricchezza, acquisì potere politico prima a Firenze e successivamente in Italia e in Europa.
I Medici diedero un contributo notevole allo sviluppo della contabilità con il miglioramento del libro mastro attraverso l'inserimento del sistema della partita doppia che rendeva più evidenti crediti e debiti.[3]
Giovanni di Bicci de' Medici fu il primo Medici a costituire una sua banca, e mentre divenne influente nel governo fiorentino, soltanto suo figlio Cosimo de' Medici, che divenne gran maestro nel 1434, fu capo non ufficiale della repubblica fiorentina.
- ^ La precisazione "nel corso del XV secolo" è importante, poiché le Banche Bardi e Peruzzi, nel corso del XIV secolo erano state sicuramente di dimensioni maggiori; la più piccola dimensione del Banco dei Medici è attribuita allo scarso volume d'affari che fu una delle cause del declino prima e del fallimento poi del Banco. La mancanza di ambizione dei Medici si può rilevare dal fatto che essi non sfidarono mai la potente Lega Anseatica, non crearono mai una filiale in Medio Oriente e non intrapresero affari nel Mar Baltico.
Florence Edler de Roover, Francesco Sassetti and the Downfall of the Medici Banking House, in Bulletin of the Business Historical Society, vol. 17, n. 4, The President and Fellows of Harvard College, ottobre 1943, pp. 5, 6 e 8. URL consultato il 21 settembre 2006.
- ^ pg 11 di Goldthwaite 1987
- ^ "Un frammento del libro mastro della filiale di Bruges, giunto fino a noi, mostra la cura con cui esso era tenuto e il sistema della partita doppia in uso." p. 24, De Roover 1948. In una nota a piè di pagina, de Roover puntualizza l'erronea credenza che i Medici non usassero la partita doppia, ispirata all'errore di Otto Meltzing in Das Bankhaus der Medici und seine Vorläufer (Jena, 1906) e ripetuto in Cosimo di Gutkind.