Bandar-log

Bandar-log
gruppo
Mowgli diventa capo delle bandar, dipinto di John Charles Dollman (1903)
UniversoIl libro della giungla
Nome orig.Bandar-log
Lingua orig.Inglese
AutoreRudyard Kipling
1ª app.1893-1894
1ª app. inLa caccia di Kaa (Kaa's Hunting)
Caratteristiche immaginarie
SpecieScimmie

«Pettegole, stupide, vanitose... vanitose, stupide, pettegole, sono le scimmie.»

Bandar-log (in hindi बन्दर-लोग) è il termine usato per descrivere il popolo delle scimmie nei racconti de Il libro della giungla di Rudyard Kipling. In hindi Bandar significa "scimmia" e log significa "gente".

Molto probabilmente trattandosi di entelli,[1] il Bandar-log viene rappresentato come i paria della giungla del Seeonee: non hanno né un capo, né una lingua propria, e parlano con un gergo composto da parole rubate. L'orso Baloo lo descrive come un popolo anarchico privo di legge, i cui membri si vantano essere i migliori della giungla, pur essendo incapaci sia di ricordare, che di formulare progetti favorevoli al gruppo. Il loro desiderio più grande è puramente edonistico, ossia essere notati dagli altri abitanti della giungla, quindi, per reazione, questi si sforzano di ignorarli.

Alcuni autori hanno interpretato la società anarchica del Bandar-log come parodia della democrazia[2] e come l'antitesi dell'ordine rappresentata dal Popolo Libero.[3] Antonio Gramsci paragonò il Bandar-log con la piccola borghesia italiana, «il quale crede di essere superiore a tutti gli altri popoli della jungla, di possedere tutta l'intelligenza, tutta l'intuizione storica, tutto lo spirito rivoluzionario, tutta la sapienza di governo, ecc., ecc.».[4] Il compositore Charles Koechlin, nel 1939, compose il poema sinfonico, Les Bandar-log, scherzo des singes, quale metafora musicale: le scimmie infatti, stupide, senza idee o direzione, divengono metafora di alcune novità musicali del tempo.[5]

  1. ^ [Page 50, line 22] Bandar-log See Kipling’s list of names. These would have been langurs.
    Kaa's hunting - Notes on the text, su kiplingsociety.co.uk. URL consultato il 17 giugno 2018.
  2. ^ M. Paffard, Kipling's Indian Fiction, Macmillan & Co. Londra, 1989, p. 93
  3. ^ J.M.S. Tompkins, The Art of Rudyard Kipling, Methuen, Londra, 1959, p. 66
  4. ^ A. Gramsci, "Il popolo delle scimmie", L'ordine nuovo, 12 giugno 1921
  5. ^ R. Orledge, Charles Koechlin (1867-1950). His Life and Works, Routledge, 1989, p. 97