Basilio II Bulgaroctono

Basilio II Bulgaroctono
Basilio II incoronato dagli angeli e omaggiato dai sudditi, copia di una miniatura del Salterio di Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana.
Basileus dei Romei
In carica10 gennaio 976 –
15 dicembre 1025
Incoronazione22 aprile 960
(come co-imperatore)
PredecessoreGiovanni I Zimisce
SuccessoreCostantino VIII
Nome completoBasileios II “Bulgaroktonos”
NascitaCostantinopoli, 958
MorteCostantinopoli, 15 dicembre 1025
DinastiaMacedoni
PadreRomano II
MadreTeofano
Consortenessuna
ReligioneCristianesimo
Dinastia macedone
Imperatori
Basilio I 867–886
Leone VI 886–912
Alessandro 912–913
Costantino VII 913–959
Romano I 920–940
Romano II 959–963
Niceforo II 963–969
Giovanni I 969–976
Basilio II 976–1025
Costantino VIII 1025–1028
Zoe 1028–1050
Romano III 1028–1034
Michele IV 1034–1041
Michele V 1041–1042
Teodora 1042–1056
Costantino IX 1042–1055
Successione
Preceduta dalla
Dinastia amoriana
Succeduta dalla
Dinastia dei Ducas

Basilio II (in greco medievale: Βασίλειος Β΄ Βουλγαροκτόνος, Basileios II Bulgaroktonos; Costantinopoli, 958Costantinopoli, 15 dicembre 1025) è stato un imperatore bizantino, formalmente Basileus dei Romei dal 10 gennaio 976 fino alla sua morte. Fu soprannominato Bulgaroctono, ossia Massacratore di Bulgari.[1]

Il suo regno fu il più lungo di tutta la storia dell'Impero, ben 50 anni. Nei primi tredici il giovane imperatore dovette affrontare due guerre civili, causate - come testimonia Michele Psello nelle sue cronache - dai generali Barda Sclero e Barda Foca, che lo ritenevano troppo giovane per governare l'Impero. Una volta sconfitti i due generali ribelli, Basilio II conseguì notevoli risultati in ambito militare, distruggendo il Primo Impero Bulgaro ed occupandone i territori.

In politica interna l'imperatore contrappose alla grande aristocrazia militare delle province una nuova aristocrazia proveniente da diversi settori dell'economia e dell'apparato burocratico, sostenendo nel contempo la piccola proprietà terriera, politica iniziata da quasi un secolo dal bisnonno Leone VI il Saggio (886-912). Sotto di lui, l'impero raggiunse l'apice delle sue fortune, per poi iniziare, dopo il suo trapasso, un inesorabile declino, che solo i Comneni riusciranno a rallentare.[2]

  1. ^ Cardini, p. 63.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Ostr260-261