Era detto Binnu u tratturi (Bernardo il trattore) per la violenza con cui eliminava i suoi nemici e anche Zu Binnu (Zio Bernardo), u ragioniere (il ragioniere) e u porcu (il maiale)[3].
Era un membro di Cosa nostra e considerato il capo dei capi dell'organizzazione a partire dal 1995 fino al suo arresto, avvenuto l'11 aprile 2006 in una masseria di Corleone[4]. Al momento della sua cattura, dopo una latitanza di 43 anni iniziata il 10 settembre 1963[5], risultava già condannato in contumacia a 12 ergastoli oltre ad avere ulteriori procedimenti giudiziari in corso.
«Il questore di Palermo Guido Longo ha disposto che vengano vietati i funerali per il boss Bernardo Provenzano [o] che si svolga la cerimonia funebre in chiesa»
^Mafia: dopo l'ultimo padrino, su archivio.panorama.it, Archivio - Panorama.it, 23 aprile 2006. URL consultato il 29 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2014).