La bibliografia (termine mutuato dal greco βιβλιογραφία[1], composto di βιβλίον, biblìon, "libro", e γράφω, gràpho, "io scrivo", che però aveva il significato di "(tra)scrizione di libri", diverso da quello moderno di "libro sui libri"[2]) enumerativa (o sistematica) si può intendere:
- l'elenco di libri, saggi, riviste, articoli su un particolare argomento o su uno specifico autore;
- l'elenco di pubblicazioni usate e citate nella stesura specialmente di un saggio, di un articolo, di un libro;
- la scienza che studia la catalogazione sistematica dei libri[3].
Invece la bibliografia definita analitica[4] o critica, altrimenti detta bibliologia, si occupa degli aspetti fisici dei singoli libri come caratteri, impaginazione, carta, eccetera[5].
- ^ Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, VII, 36.
- ^ Rudolf Blum, Bibliografia. Indagine diacronica sul termine e sul concetto, Milano, Sylvestre Bonnard, 2007, ISBN 978-88-89609-26-2..
- ^ Bibliografia in De Mauro. Dizionario della lingua italiana, Torino, Paravia, 2000.
- ^ L'espressione "bibliografia analitica" (in inglese "analytic bibliography") non è univoca, potendo essere usata anche per indicare elenchi dettagliati di libri, come ad esempio nei casi seguenti: Bibliografia analitica leopardiana, 4 voll., Firenze, Leo S. Olschki, 1963-98; Alphonse Juilland e Alexandra Roceric, The Linguistic Concept of Word: Analytic Bibliography, The Hague, Mouton, 1972.
- ^ La più recente discussione su questi temi si può trovare in Guida alla Biblioteconomia, a cura di Mauro Guerrini, Milano, Editrice Bibliografica, 2008, pp. 43-55.