CSELT

CSELT
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StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione24 ottobre 1961 (con nome CSEL e ridenominato CSELT nel 5 dicembre 1964) a Torino
Fondata daSTIPEL
Chiusura6 marzo 2001
Sede principaleTorino
GruppoSTET
Persone chiave
Settoretelecomunicazioni
Prodottitelefonia fissa, telefonia cellulare, telefonia pubblica, telefonia ISDN, Internet e televisione via cavo
Fatturato260 miliardi di lire (2000)
Dipendenti1.200 (di cui 65% laureati) (2000)
Sito webwww.telecomitalialab.com/

CSELT (acronimo di Centro Studi E Laboratori Telecomunicazioni[1]) è stato un istituto di ricerca torinese nel campo delle telecomunicazioni[2][3], il principale del ramo in Italia e uno dei più importanti d'Europa e a livello internazionale.[4][5][6].

Nato come centro di ricerca per l'intero conglomerato IRI-STET[7], l'autorevolezza del centro fu presto riconosciuta in tutto il mondo nella ricerca applicata, innovativa e spesso anche pionieristica, in molti settori delle telecomunicazioni, con particolare riguardo alla commutazione numerica, le fibre ottiche, le tecnologie vocali e la standardizzazione internazionale di protocolli e tecnologie come ad esempio, l'invenzione dell'MP3, ideata, promossa e coordinata dal centro.[8]

La particolare attenzione alle esigenze degli utenti disabili nello sviluppo delle proprie tecnologie ha portato il Centro al riconoscimento del premio European Telework Award 1998 da parte della Commissione Europea.[9][10][11]

Dopo il drastico ridimensionamento a cavallo degli anni duemila, la maggior parte delle strutture sono confluite prima in Telecom Italia Lab (società del gruppo Telecom Italia) e successivamente in TIM, oltre che in altre società nate come spin-off quali ad esempio Loquendo nel 2001, attiva nell'ambito del riconoscimento e la sintesi vocale.

Materiale storico di CSELT è conservato nell'Archivio Storico di TIM[12][13]. Il sito CSELT è disponibile negli archivi del Web a partire dal 1998[14]; qui sono archiviati anche gli abstract dei Rapporti Tecnici (CSELT Technical Reports) dal 1995 al 1999[15], una delle principali pubblicazioni scientifiche aziendali, edita dal luglio 1973. Elenchi di brevetti a nome CSELT sono anche disponibili sul Web.[16][17]

Nel 2011 è partito il progetto CSELTMUSEUM[18] con lo scopo di raccogliere e pubblicare sul Web documenti storici inediti, o difficilmente reperibili, relativi all'attività del Centro.

  1. ^ CSELT, su Dipartimento per le Politiche Europee Presidenza del Consiglio dei Ministri. URL consultato il 16 novembre 2021.
  2. ^ MuseoTorino - Scheda: CSELT ora TILab.
  3. ^ STORIA DELLE TELECOMUNICAZIONI (PDF), su fupress.com. URL consultato il 27 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2017).
  4. ^ Virginio Cantoni, Gabriele Falciasecca, Giuseppe Pelosi, Storia delle Telecomunicazioni, vol.1, Firenze: Firenze university press, 2011, pag. 353: "[...]sotto la guida del prof. Luigi Bonavoglia che nel 1967 sostituì Guglielmo Ginocchio (già direttore dello CSEL)[...] In pochi anni lo CSELT diventò uno dei centri di avanguardia nella ricerca in Italia".
  5. ^ L'Italia chiamò (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2015). Archivio Storico Fondazione Telecom: "Il 24 ottobre 1961 la Stet istituisce a Torino, presso la società telefonica Stipel, il Centro Studi e Laboratori (Csel). È questo il nucleo della futura società Cselt (oggi TiLab), istituita nel 1964, uno dei principali centri internazionali di ricerca sulle tecnologie di telecomunicazione."
  6. ^ "La scomparsa delle Telecomunicazioni" (A.A.V.V., pref. Piero Bianucci), 1998, CSELT, ISBN 88-85404-21-9: "Lo CSELT, fondato a Torino nel 1964, ha un ruolo di primo piano nel contesto nazionale e internazionale. Con i suoi laboratori il Centro fornisce importanti contributi all'innovazione in varie aree delle telecomunicazioni: dalla tecnologia di base, alle reti, ai servizi come la Richiamata su Occupato con il numero "5" ed il televoto. Dalle ricerche sulla sintesi e il riconoscimento vocale, applicate anche nel campo delle telecomunicazioni per il sociale agli studi sulle architetture di rete e messa in campo di servizi multimediali, dalla ricerca sulla propagazione delle onde elettromagnetiche, alla pianificazione della rete cellulare radiomobile, dalla codifica del segnale video, alla televisione digitale interattiva."
  7. ^ Russolillo, Franco. Storia dell'IRI. 5. Un Gruppo singolare. Settori, bilanci, presenza nell'economia italiana. Gius. Laterza & Figli Spa, 2015.
  8. ^ MPEG Home Page, su cselt.it, 2 marzo 1999. URL consultato il 17 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 1999).
  9. ^ Marco Mercinelli e Susanna Rauber, Nuove soluzioni di Telecom Italia per la clientela disabile o anziana (PDF), in Notiziario tecnico Telecom Italia Anno 8 n. 2, agosto 1999.
  10. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore tw99
  11. ^ Marialuisa Bonzo, Tecnologie per disabili, in Premiato lo CSELT, Tuttoscienze (supplemento de La Stampa), 23 dicembre 1998, p. 2.
  12. ^ Sito Archivio Storico Telecom Italia, su archiviostorico.telecomitalia.com.
  13. ^ Sito Archivio Storico Telecom Italia: tag "CSELT". URL consultato il 10 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2017).
  14. ^ Internet Archive Wayback Machine, su web.archive.org. URL consultato l'11 marzo 2017.
  15. ^ Indice C.T.R., su cselt.it, 17 maggio 2000. URL consultato l'11 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2000).
  16. ^ (EN) Patents by Assignee CSELT - Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni S.p.A. - Justia Patents Search, su patents.justia.com. URL consultato il 13 aprile 2017.
  17. ^ (EN) Centro Studi E Laboratori Telecomunicazioni Spa Patents [collegamento interrotto], su documents.allpatents.com. URL consultato il 13 aprile 2017.
  18. ^ (EN) CSELTMUSEUM by Piero Belforte - Research Project on ResearchGate, su researchgate.net. URL consultato il 15 marzo 2017.