Carlo Martello

Disambiguazione – Se stai cercando il principe angioino di Napoli (1271-1295), vedi Carlo Martello d'Angiò.
Carlo Martello
Statua di Carlo Martello realizzata da Jean-Baptiste Joseph Debay (1802-1862). Galleria della Reggia di Versailles.
Re di tutti Franchi
(de facto)
In carica737 –
741
PredecessoreTeodorico IV (de facto)[1]
SuccessoreChilderico III (de facto) che fu nominato re poco prima[2] o alcuni mesi dopo[3] la morte di Carlo Martello
Maggiordomo di palazzo
In carica714 –
741
PredecessorePipino di Herstal
SuccessorePipino il Breve e Carlomanno
Nascita690 circa
MorteQuierzy, 22 ottobre 741[4]
Luogo di sepolturaBasilica di Saint-Denis
Casa realePipinidi
DinastiaCarolingi
PadrePipino di Herstal
MadreAlpaïde di Bruyères
ConiugiRotrude di Treviri
Swanachilde
FigliDi primo letto:
Carlomanno
Pipino il Breve
Hiltrude
Di secondo letto:
Grifone
Di primo o secondo letto:
Landrada
Alda
Da concubine:
Bernardo
Geronimo
Remigio di Rouen

Carlo, detto Martello (Carolus Martellus o Carolus Tudes, in alcuni cronisti antichi[5]), o anche Marcello (690 circa – Quierzy, 22 ottobre 741[4]), fu Maggiordomo di palazzo dei regni merovingi di Austrasia dal 716, di Burgundia dal 717 e di Neustria dal 719 sino alla sua morte; per quattro anni, dal 737 al 741, esercitò il potere regale pur non avendone il titolo.

Era il figlio di Pipino di Herstal e della concubina di Pipino, una nobildonna di nome Alpaide.[6] Carlo rivendicò con successo il suo diritto al potere come successore del padre. Continuando il lavoro del padre, Carlo ripristinò il governo centralizzato in Francia e cominciò una serie di campagne militari che ristabilirono i Franchi come i padroni indiscussi dell'intera Gallia. Secondo una fonte poco successiva, il Liber Historiae Francorum, Carlo fu "un guerriero insolitamente [...] efficace in battaglia".[7]

In particolare, Carlo fermò l'invasione musulmana di Aquitania nella battaglia di Poitiers del 732. A questa vittoria è tradizionalmente attribuito un valore emblematico per la conservazione della cultura occidentale. Oltre alle sue imprese militari, gli viene tradizionalmente attribuito un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema franco del feudalesimo.[8][9]

Al termine del suo regno, Carlo divise il regno dei Franchi tra i suoi due figli, Carlomanno e Pipino. Quest'ultimo diventò il primo re della dinastia carolingia. Il nipote di Carlo Martello, Carlo Magno, espanse il Regno franco e diventò il primo imperatore dell'occidente dalla caduta di Roma.[10]

  1. ^ Alla morte di Teodorico IV, Carlo Martello lo sostituì, di fatto, nel potere regale
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore RecueilSig
  3. ^ Rerum Gallicarum, p. 704.
  4. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Moissiacen
  5. ^ Il soprannome Martello gli sarebbe stato assegnato dai cronisti molto tempo dopo (XI secolo), forse come diminutivo di Marte, il dio romano della guerra, oppure in quanto Carlo colpì tutti i popoli confinanti come il martello del fabbro batte i metalli.
  6. ^ Anne Commire (a cura di), Alphaida (c. 654–c. 714), in Women in World History: A Biographical Encyclopedia, Waterford, Connecticut, Yorkin Publications, 2002, ISBN 0-7876-4074-3. URL consultato il 6 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  7. ^ Richard A. Gerberding e Paul Fouracre, Late Merovingian France: history and hagiography, 640-720, Manchester, Manchester University Press, 1996, p. 93, ISBN 0719047900, OCLC 32699266.
  8. ^ Lynn White Jr., Medieval technology and social change, London, England, Oxford University Press, 1962, pp. 2–14.
  9. ^ (EN) William Mclaughlin, 732 Battle of Tours: Charles Martel the 'Hammer' preserves Western Christianity, su warhistoryonline.com, 12 marzo 2016. URL consultato il 6 ottobre 2020.
  10. ^ Paul Fouracre, The age of Charles Martel, Longman, 2000, ISBN 0-582-06475-9, OCLC 43634337. URL consultato il 6 ottobre 2020.