Carlotta Gioacchina di Borbone-Spagna, (in spagnolo: Carlota Joaquina Teresa Cayetana) (Aranjuez, 25 aprile 1775 – Queluz, 7 gennaio 1830), fu regina consorte di Portogallo.
Detestata dalla corte portoghese - dove era chiamata "la bisbetica di Queluz" (in portoghese: a Megera de Queluz) - Carlotta Gioacchina si conquistò gradualmente anche l'antipatia del popolo, che la accusava di promiscuità e di influenzare il marito a favore degli interessi della corona spagnola.
Dopo la fuga della corte portoghese in Brasile, Carlotta Gioacchina iniziò a cospirare contro il marito, sostenendo che non aveva la capacità mentale di governare il Portogallo e i suoi possedimenti, volendo così stabilire una reggenza. Ambiziosa, progettò anche di usurpare la corona spagnola che era nelle mani del fratello di Napoleone, Giuseppe Bonaparte.
Dopo il matrimonio nel 1817 del figlio Pietro con l'arciduchessa Leopoldina d'Austria e il successivo ritorno della famiglia reale in Portogallo nel 1821, Carlotta Gioacchina fu confinata nel Palazzo reale di Queluz, dove morì sola e abbandonata dai figli il 7 gennaio 1830.
Dopo la sua morte, Carlotta Gioacchina (principalmente in Brasile) è diventata parte della cultura popolare e un'importante figura storica, essendo oggetto di numerosi libri, film e altri media. Alcuni studiosi ritengono che abbia avuto un comportamento rude e superficiale, accusandola di odiare il Brasile.