La morte di Luigi Tenco fu un fatto di cronaca nera avvenuto in Italia il 27 gennaio 1967, che ebbe grande rilievo mediatico sia perché avvenuto durante il Festival di Sanremo, sia a seguito della scoperta di manomissioni della scena del crimine. Queste ultime fecero innescare un dibattito nazionale che fu oggetto di approfondimenti giornalistici e fecero scaturire una successiva inchiesta, avviata nel 2005, con riesumazione della salma.
Alle ore 2:10 del 27 gennaio 1967 il cantautore Luigi Tenco fu trovato morto nella sua stanza d’albergo, la 219 della dépendance dell’Hotel Savoy di Sanremo. Secondo la polizia, avvisata alle ore 2:45, fu la cantante Dalida, con la quale Tenco aveva gareggiato poche ore prima sul palco del Festival di Sanremo, a trovare il cadavere. Secondo altre ricostruzioni, invece, il corpo di Tenco sarebbe stato rinvenuto dall'amico e cantante Lucio Dalla che alloggiava nella stanza accanto[1]. In proposito Lucio Dalla, nel 2011, disse: «Di Luigi ero molto amico e all’Hotel Savoy io alloggiavo proprio nella stanza accanto. Non mi accorsi di nulla. Quando mi avvicinai alla stanza vidi le gambe di Luigi steso a terra. Convinto di un malore mi misi a cercare un medico»[2]. Gino Paoli, talent scout e scopritore di Lucio Dalla, ha affermato in una intervista a Tintoria Podcast che Dalla, presente nella stanza accanto a quella di Tenco, fu uno dei primi a sentire lo sparo.[3] Successivamente egli avrebbe dovuto cantare la canzone Bisogna saper perdere; ne scaturì una lite tra Lucio Dalla e Gino Paoli.[4][5]