Il celibato ecclesiastico è la prassi per cui una Chiesa cristiana riserva alcuni ordini sacri a uomini non sposati.[1]
Nelle Chiese ortodosse orientali e bizantine, tale disciplina si applica ai vescovi. Nell'ambito del cattolicesimo, nella Chiesa latina e in alcune delle Chiese cattoliche orientali (nello specifico Chiesa cattolica copta, Chiesa cattolica sira, Chiesa cattolica siro-malabarese e nella Chiesa cattolica siro-malankarese) devono essere non sposati anche i presbiteri e quei diaconi che intendono accedere al presbiterato. Nella Chiesa cattolica etiope e nella Chiesa cattolica eritrea sono ammessi presbiteri sposati solo in casi di conversione alla Chiesa cattolica di sacerdoti validamente ordinati non cattolici e già sposati, e nella Chiesa latina si ammettono all'ordinazione presbiterale uomini sposati già chierici di alcune confessioni protestanti[2][3][4].
Anche nelle Chiese ortodosse non è ammesso il matrimonio dopo l'ordinazione, nemmeno se un chierico sposato prima dell'ordinazione rimanesse vedovo; né è ammessa l'ordinazione sacra di un uomo sposato più di una volta o che abbia sposato una vedova o una divorziata.[5][6][7][8]
Informazioni su analoghe prassi di religioni non cristiane si trovano nell'articolo celibato.