Centro-sinistra

Barack Obama con Bill Clinton, entrambi esponenti del centro-sinistra.

Per centro-sinistra (o sinistra moderata) si intende una posizione politica nata dall'alleanza dei partiti di sinistra con quelli di centro,[1] di impostazione progressista e riconducibile alla socialdemocrazia, al laburismo, alla liberaldemocrazia,[2] al socialismo liberale, al liberalismo sociale e all’ambientalismo.

Sostiene il miglioramento della giustizia sociale[3] e promuove un grado di uguaglianza sociale che ritiene sia raggiungibile promuovendo le pari opportunità. Ritiene infatti che la completa uguaglianza di risultati non sia possibile, ma che le pari opportunità migliorino un grado di uguaglianza di risultati nella società.[3]

Il centro-sinistra si oppone a un ampio divario tra ricchi e poveri e sostiene misure moderate per ridurre il divario economico, come un'imposta progressiva sul reddito, leggi che vietano il lavoro minorile, leggi sul salario minimo, leggi che regolano le condizioni di lavoro, limiti all'orario di lavoro e leggi per garantire il diritto dei lavoratori di organizzarsi.[3]

In Europa, il centro-sinistra include socialdemocratici, progressisti, verdi e la sinistra cristiana. Anche alcune varianti del liberalismo, in particolare il liberalismo sociale, sono descritte come di centro-sinistra.[4][5]

  1. ^ https://www.treccani.it/vocabolario/centrosinistra/
  2. ^ https://www.treccani.it/enciclopedia/centrosinistra_%28Dizionario-di-Storia%29/
  3. ^ a b c Oliver H. Woshinsky. Explaining Politics: Culture, Institutions, and Political Behavior. New York: Routledge, 2008, pp. 146.
  4. ^ John W. Cioffi and Martin Höpner, Interests, Preferences, and Center-Left Party Politics in Corporate Governance Reform (PDF), su ces.columbia.edu, Council for European Studies at Columbia University, 21 aprile 2006. URL consultato il 14 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2010).
  5. ^ Manfred Ertel, Hans-Jürgen Schlamp and Stefan Simons, The Credibility Trap – Europe's Center-Left Parties Stuck in a Dead End, su spiegel.de, Der Spiegel, 24 settembre 2009. URL consultato il 14 novembre 2009.