Sir Charles Scott Sherrington (Islington, 27 novembre 1857 – Eastbourne, 4 marzo 1952) è stato un medico, neurofisiologo, patologo e poeta inglese. Si occupò principalmente dello studio della fisiologia del sistema nervoso e dei riflessi motori, ma anche di istologia, patologia, batteriologia e biologia. Nel 1920 fu nominato presidente della Royal Society e nel 1932 ottenne, insieme ad Edgar Douglas Adrian, il Premio Nobel per la medicina o la Fisiologia per le loro scoperte sulle funzioni dei neuroni.[1]
Con il suo lavoro, in particolare, Sherrington pose le basi per la moderna neurofisiologia, introducendo e sviluppando concetti come sinapsi, propriocezione, riflesso sensomotorio e motoneurone. Le sue ricerche iniziali riguardarono la contrazione del ginocchio. In seguito dimostrò l'esistenza dei nervi sensoriali nei muscoli e il loro coinvolgimento nell'atto motorio, definendo l'unità neuromotoria. Approfondì in particolare lo stato inibitorio ed eccitatorio del riflesso e la gradazione dell'impulso nervoso: proprio l'"inibizione come fattore coordinato" fu l'argomento principale del suo discorso al Premio Nobel.[2]
Accanto alla sua attività scientifica, Sherrington coltivò anche l'attività poetica, pubblicando raccolte di versi come The Assaying of Brabantius and other verse.
Insegnò nelle Università di Oxford e Liverpool, lavorò al St. Thomas's Hospital di Londra. Fu influenzato da grandi scienziati come Rudolf Virchow, William Osler, Walter Holbrook Gaskell, David Ferrier e Friedrich Goltz e a sua volta influenzò scienziati di alto livello come John Carew Eccles, Ragnar Arthur Granit, Harvey Williams Cushing, Howard Walter Florey e Wilder Penfield.[3]