Ciaculli frazione | |
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Panorama di Ciaculli. Sullo sfondo Palermo. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Città metropolitana | Palermo |
Comune | Palermo |
Territorio | |
Coordinate | 38°04′34″N 13°24′22″E |
Altitudine | 45 m s.l.m. |
Abitanti | 9 550 (2015) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 90121 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | SS.Crocifisso |
Cartografia | |
Ciaculli (Ciacuddi in dialetto palermitano) è una località del Comune di Palermo che conserva le caratteristiche della tipica borgata di campagna. Si trova alle porte della città e conta circa 9 550 abitanti. Rientra nella II Circoscrizione ed insieme alla frazione di Croceverde-Giardina forma la nona Unità di primo livello di Palermo. Vicino si trova Santa Maria di Gesù, altra borgata di origine contadina.
Ciaculli è collocata a sud-est di Palermo, separata a nord dall'Autostrada A19 e dalla zona industriale Brancaccio, è confinante a est con la piccola borgata di Croceverde-Giardina. A sud viene toccata dalle falde del Monte Grifone e a sud-est confina con Gibilrossa, località del comune di Misilmeri. Non distante in direzione nord-est l'area agricola della borgata confina con il territorio comunale della cittadina di Villabate.
Ciaculli è composta prevalentemente da edilizia residenziale e rurale, ed è una delle aree di verde agricolo dell'Area metropolitana di Palermo, immersa nella Conca d'oro. È costituita da una via principale omonima, che si ramifica poi in un bivio da cui nasce la S.P. 37[1] che arrampicandosi sul Monte Grifone, con un tragitto tortuoso e panoramico, collega Palermo al limitrofo comune di Belmonte Mezzagno. Ciaculli conserva esempi di edilizia contadina e tra le sue contrade non sono pochi i vecchi casali o bagli di grandi proprietari terrieri del 700 e dell'800. Molti sono anche i vecchi magazzini risalenti alla fine Ottocento, usati come depositi per gli strumenti da campagna, questi magazzini o Malaseni così chiamati in siciliano possiedono un caratteristico tetto ricoperto di tegole.
Negli anni ottanta molti agrumeti furono distrutti per fare spazio all'edilizia popolare, con la conseguente crescita della popolazione della borgata. Nella parte alta (quella sud-est) della frazione rimangono ancora intatte le vecchie abitazioni degli originari residenti, ed i giardini coltivati rigorosamente ad agrumi adiacenti alle case. Nella borgata si trovano nella grotta calcarea di San Ciro, resti di mammiferi risalenti al Quaternario; perlopiù si tratta di Elephas falconeri siciliani o Elefante nano, rinvenuti e trasportati nei musei.