Cimbri | ||||
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Il popolo dei Cimbri nella punta nord della penisola dello Jutland attorno al 98, al tempo dello storico Tacito che scrisse De origine et situ Germanorum | ||||
Nomi alternativi | in latino Cimbri; in greco antico Κίμβροι, Kímbrŏi[1] o Cimmerii[2] | |||
Sottogruppi | faceva parte dei Germani occidentali (Ingaevones, di cui facevano parte anche i Cauci e i Frisi | |||
Luogo d'origine | nel nord dello Jutland, nell'attuale Danimarca | |||
Periodo | dal I millennio a.C. | |||
Lingua | Lingue germaniche o lingue celtiche | |||
Distribuzione | ||||
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I Cimbri (in latino Cimbri; in greco antico: Κίμβροι?, Kímbrŏi) erano una tribù germanica o celtica che assieme ai Teutoni ed agli Ambroni invase il territorio della Repubblica romana alla fine del II secolo a.C.
I Cimbri erano popoli germanici, anche se alcuni ritengono che fossero di origine celtica. Le fonti antiche indicano la loro sede originaria nel nord dello Jutland, nell'attuale Danimarca, che nell'antichità era chiamata penisola cimbra (Κιμβρικὴ Χερσόνησος, Kimbrikḕ khersónēsos).[3] Di loro lo storico romano Tacito scrisse nel 98 nella sua Germania:
«[…] i Cimbri, popolo piccolo ora, ma grande per gloria»