Cintura asteroidale

Disambiguazione – Se stai cercando la fascia degli asteroidi del sistema solare, vedi Fascia principale.
Immagine ripresa dal telescopio spaziale Hubble della cintura asteroidale che circonda la stella Fomalhaut. Lungo il bordo interno della cintura è stato individuato un pianeta (nel riquadro).

In astronomia si definisce fascia o cintura asteroidale una regione di un sistema planetario ricca di asteroidi caratterizzati da parametri orbitali simili. Il termine è talvolta impropriamente utilizzato, per antonomasia, per designare la fascia asteroidale più rilevante del sistema solare, la fascia principale, compresa fra le orbite di Marte e Giove. Il nostro sistema planetario ospita anche una seconda cintura di asteroidi, la fascia di Edgeworth-Kuiper, localizzata al di là dell'orbita di Nettuno.

Numerose strutture di questo tipo sono state individuate in orbita attorno a stelle in diversi stadi evolutivi, persino attorno a nane bianche[1][2] e stelle di neutroni.[3]

Tali formazioni possono costituire una fase della formazione di un sistema planetario, successiva a quella di disco protoplanetario;[4] possono inoltre prodursi e mantenersi in seguito alle collisioni tra planetesimi, il che giustifica anche il fatto che spesso ci si riferisca a queste strutture, soprattutto nella letteratura astronomica anglosassone, come dischi di detriti (in inglese debris disks).[5] Tali strutture si evidenziano spesso come un eccesso di emissione luminosa alle lunghezze d'onda dell'infrarosso; si ritiene che tale eccesso sia dovuto ad un assorbimento della radiazione stellare da parte delle componenti del disco, che, riscaldandosi, riemettono parte della radiazione assorbita sotto forma di infrarossi.[6]

La gran parte delle cinture note al di fuori del sistema solare possiedono raggi compresi tra 10 e 100 UA, motivo per il quale sono considerate analoghe alla cintura di Kuiper del sistema solare, pur essendo spesso più massicce. Alcune di queste possiedono una componente più calda situata entro 10 UA dalla stella; a questa componente ci si riferisce spesso come polvere esozodiacale, in analogia con la polvere zodiacale del sistema solare.

  1. ^ K. Y. L. Su, Y.-H. Chu, G. H. Rieke, P. J. Huggins, et al, A Debris Disk around the Central Star of the Helix Nebula?, in The Astrophysical Journal, vol. 657, n. 1, marzo 2007, pp. L41–L45.
  2. ^ William T. Reach, Marc J. Kuchner, Ted von Hippel, Adam Burrows, Fergal Mullally, Mukremin Kilic e D. E. Winget, The Dust Cloud around the White Dwarf G29-38, in The Astrophysical Journal, vol. 635, n. 2, dicembre 2005, pp. L161–L164.
  3. ^ Z. Wang, D. Chakrabarty, D. L. Kaplan, A debris disk around an isolated young neutron star, in Nature, vol. 440, n. 7085, 2006, pp. 772–775, DOI:10.1038/nature04669, PMID 16598251.
  4. ^ Spitzer Team Says Debris Disk Could Be Forming Infant Terrestrial Planets, NASA, 14 dicembre 2005. URL consultato il 3 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2006).
  5. ^ Spitzer Sees Dusty Aftermath of Pluto-Sized Collision, NASA, 10 gennaio 2005. URL consultato il 3 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2006).
  6. ^ Debris Disk Database, su roe.ac.uk, Royal Observatory Edinburgh. URL consultato il 3 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2008).