Claudia Cardinale (Tunisi, 15 aprile 1938) è un'attrice italiana.
È considerata l'attrice italiana più importante emersa negli anni sessanta[1], è stata l'unica a conseguire una notorietà internazionale paragonabile a quella di Sophia Loren[2] e Gina Lollobrigida[3], entrambe facenti parte della precedente generazione di attrici emerse negli anni cinquanta. La stampa internazionale l'ha spesso definita la donna più bella del mondo durante quel decennio.[4]
Durante la sua lunga carriera, iniziata a metà degli anni cinquanta, e durata più di sessant'anni, ha recitato in una vasta gamma di generi cinematografici: dalla commedia all'italiana agli spaghetti western, dalle pellicole drammatiche a quelle storiche sino a quelle di stampo hollywoodiano, lavorando saltuariamente anche nella musica, in teatro e in televisione. Ha partecipato a più di 150 film, alcuni dei quali considerati delle pietre miliari del cinema d'autore.
La sua «bellezza in pari tempo solare e notturna, delicata e incisiva, enigmatica e inquietante»[2] è stata utilizzata e valorizzata dai maggiori autori e cineasti dell'epoca d'oro del cinema italiano del XX secolo. Si ricordano in particolare le sue interpretazioni per: Mario Monicelli (I soliti ignoti), Luchino Visconti (Il Gattopardo, Vaghe stelle dell'Orsa...), Federico Fellini (8½), Mauro Bolognini (Il bell'Antonio, La viaccia, Senilità, Libera, amore mio!), Valerio Zurlini (La ragazza con la valigia), Luigi Comencini (La ragazza di Bube), Sergio Leone (C'era una volta il West), Luigi Zampa (Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata), Luigi Magni (Nell'anno del Signore) e Damiano Damiani (Il giorno della civetta), e sul versante straniero è stata diretta da registi di grande spessore artistico come Blake Edwards, Werner Herzog e Manoel de Oliveira. Nel febbraio del 2011, il quotidiano statunitense Los Angeles Times l'ha nominata tra le 50 donne più belle della storia del cinema di tutti i tempi.[5]
Oltreoceano ha raggiunto un grande successo di pubblico ricevendo numerosi consensi da parte della critica, contribuendo alla diffusione della settima arte e affiancando alcuni degli attori internazionali più acclamati: John Wayne, Sean Connery, William Holden, Henry Fonda, Eli Wallach, Orson Welles, Peter Finch, Anthony Quinn, Jack Palance, David Niven, Laurence Olivier, Burt Lancaster, Jason Robards e molti altri ancora.
Come le altre attrici della sua stessa generazione, ha incarnato un nuovo modello femminile, una donna emancipata, volitiva e battagliera, che vuole essere libera e indipendente,[2] afferma la proprietà di se stessa e aspira a un ruolo paritario nei rapporti affettivi e professionali.[6]
Ha ottenuto molteplici premi e riconoscimenti per le sue interpretazioni: nel 1984 vince il Premio Pasinetti alla miglior attrice alla 42ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per Claretta, ha inoltre vinto cinque David di Donatello, cinque Nastri d'argento, tre Globi d'oro, e una Grolla d'oro alla migliore attrice.
Nel contesto internazionale le è stato conferito per la sua carriera cinematografica, il Leone d'oro alla carriera al Festival di Venezia, l'Orso d'oro alla carriera al Festival di Berlino, il Premio Lumière e numerosi altri premi (tra competitivi e onorari).