La guerra civile | |
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Titolo originale | De bello civili |
Edizione del De bello civili e del De bello Gallico (1783) | |
Autore | Gaio Giulio Cesare |
1ª ed. originale | tra il 49 a.C. e il 48 a.C. |
Genere | saggio |
Sottogenere | guerra |
Lingua originale | latino |
Il De bello civili ("La guerra civile"), da non confondere con il Bellum civile o Pharsalia di Lucano, è la seconda opera di Gaio Giulio Cesare conservatasi.
È composto da tre libri o Commentarii e descrive gli avvenimenti riguardanti la guerra civile degli anni 49 — 48 a.C.; le tempistiche della stesura sono tuttora dibattute, così come quelle della pubblicazione, le ipotesi più accreditate sono le seguenti: stesura e pubblicazione contemporanee ai fatti narrati o immediatamente successive; stesura e pubblicazione nel 45; stesura in una delle date di cui sopra e pubblicazione ad opera del cesariano Aulo Irzio poco dopo la morte del dittatore nel 44 a.C.
Nel 49 a.C. Cesare ambiva alla carica di console; la legge (anche se ampiamente disattesa altre volte) non gli permetteva di candidarsi in absentia. Doveva essere presente a Roma e lo poteva fare solo in qualità di privato cittadino (e quindi avrebbe dovuto abbandonare la Gallia Cisalpina e le sue legioni); d'altra parte se avesse avuto l'ardire di presentarsi sarebbe caduto sotto i colpi non solo politici di Pompeo che si era nuovamente alleato al Senato e nella migliore delle ipotesi sarebbe stato estromesso dalla lotta politica; nella peggiore, dall'elenco dei vivi.