Consiglio della Rivoluzione islamica

Consiglio della Rivoluzione Islamica - Da sinistra Mehdi Bazargan, Mohammad-Reza Mahdavi Kani, Yadollah Sahabi, Ali Khamenei, Abolhassan Banisadr (Capo del consiglio), Hassan Habibi, Abdul-Karim Mousavi Ardebili

Il Consiglio della Rivoluzione islamica[1] (in persiano شورای انقلاب اسلامی‎, Šūrā-ye enqelāb-e eslāmī) era un gruppo creato dall'Ayatollah Ruhollah Khomeini il 10 gennaio 1979, poco prima del suo ritorno in Iran, per gestire la rivoluzione iraniana.[2] Nei mesi successivi il Consiglio emanò centinaia di sentenze e leggi, che riguardavano qualsiasi ambito, dalla nazionalizzazione delle banche agli stipendi degli infermieri.[3] La sua esistenza fu tenuta segreta durante i primi tempi meno sicuri della rivoluzione,[4] e i suoi membri e l'esatta natura di ciò che fece il Consiglio rimasero nascosti pubblicamente fino all'inizio del 1980. Alcuni membri del Consiglio come Motahhari, Taleqani, Bahonar, Beheshti, Qarani morirono durante la guerra Iran-Iraq o furono assassinati dal MKO durante il consolidamento della rivoluzione iraniana. La maggior parte di coloro che rimasero, furono estromessi dal regime.[5]

  1. ^ Civitas, vol. 30, 1-6ª ed., Edizioni Civitas, 1979, p. 73.
  2. ^ Bakhash, 1984, p. 64.
  3. ^ Bakhash, 1984, p. 65.
  4. ^ Durante il periodo dell'arrivo di Khomeini a Teheran (1º febbraio 1979) il consiglio fu descritto come "segreto", (EN) Baqer Moin, Khomeini: Life of the Ayatollah, Macmillan, 15 giugno 2000, p. 200, ISBN 978-0-312-26490-1.
  5. ^ (EN) Moojan Momen, An Introduction to Shiʻi Islam: The History and Doctrines of Twelver Shiʻism, Yale University Press, 1985, p. 290, ISBN 978-0-300-03531-5.