La cosmografia mesopotamica è la descrizione del cosmo secondo le credenze dei popoli della Mesopotamia negli ultimi due o tre millenni prima di Cristo. Essa ha influenzato enormemente le convinzioni e la cosmografia degli altri popoli antichi del Vicino Oriente, ad esempio gli Israeliti, e di quelli del Mediterraneo.
Il cosmo mesopotamico è costituito da sei piani. Tre piani descrivono i cieli e altri tre la terra, in quanto corrispondono alla superficie terrestre e a due livelli sotterranei. Si osservi che nel testo di alcuni incantesimi in lingua sumera si invocano “i sette cieli” e “le sette terre”: dovrebbe però trattarsi semplicemente di una tipica fraseologia mesopotamica per indicare il cielo e la terra nella loro pienezza e totalità, in accordo col valore simbolico allora assegnato al numero sette. L'idea di un cielo a sette livelli ricomparve più tardi in scritti giudaici non canonici[1].