d'Avalos | |
---|---|
finiunt pariter renovantque labores[1] D'azzurro alla torre con tre torrette merlate d'oro, con la bordura composta di sedici pezzi, alternati d'argento e di rosso.[2] | |
Stato | Regno di Castiglia Regno d'Aragona Regno di Napoli Regno delle Due Sicilie Regno d'Italia |
Titoli |
|
Fondatore | Ruy López Dávalos (ramo italiano) |
Ultimo sovrano | Tommaso d'Avalos (fino all'eversione della feudalità) |
Etnia | castigliana |
Rami cadetti |
|
I d'Avalos (anche menzionati nelle fonti come Dávalos, Ávalos, Ábalos, de Ávalos, Avalo, Abalón) sono una famiglia aristocratica di origine spagnola diramatasi anche in Italia a partire dal XV secolo. Il ramo italiano della famiglia fu titolare di numerosi feudi nel regno di Napoli fino all'eversione della feudalità e nel ducato di Milano, annoverando al suo interno diversi personaggi di rilievo in ambito politico, militare ed ecclesiastico. I d'Avalos ebbero inoltre nella persona di Cesare Michelangelo d'Avalos il trattamento di Principe del Sacro Romano Impero e il diritto di battere moneta. La famiglia detenne per 195 anni il titolo (sia pure divenuto sostanzialmente onorifico alla metà del XVI secolo[3]), di Gran Camerario o Camerlengo, uno dei Sette grandi Offici del regno di Napoli.[4]