Divario digitale

Il divario digitale (in inglese digital divide[1]) è il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell'informazione (in particolare personal computer e Internet) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale. I motivi di esclusione comprendono diverse variabili: condizioni economiche, livello d'istruzione, qualità delle infrastrutture, differenze di età o di sesso, appartenenza a diversi gruppi etnici, provenienza geografica[2][3]. Oltre a indicare il divario nell'accesso reale alle tecnologie, la definizione include anche disparità nell'acquisizione di risorse o capacità necessarie a partecipare alla società dell'informazione: nei paesi avanzati, e specie nella popolazione giovane, infatti, il divario di meno accesso alla rete è ormai quasi del tutto colmato e si apre invece un divario digitale di secondo livello basato sulle modalità di fruizione[4][5][6]. Il termine "divario digitale" può essere utilizzato sia per riferirsi ad un divario esistente tra diverse persone, o gruppi sociali in una stessa area, che al divario esistente tra diverse regioni di uno stesso stato, o tra stati (o regioni del mondo) a livello globale.

  1. ^ Voce ID 918711, su iate.europa.eu, Terminologia interattiva per l'Europa. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  2. ^ Cos’è il digital divide, nuova discriminazione sociale (e culturale)
  3. ^ Rice, 2002, p.105-129
  4. ^ Eszter Hargittai, Second-Level Digital Divide: Differences in People's Online Skills, in First Monday, vol. 7, n. 4, 1º aprile 2002. URL consultato il 28 maggio 2017.
  5. ^ (EN) Marco Gui e Gianluca Argentin, Digital skills of internet natives: Different forms of digital literacy in a random sample of northern Italian high school students, in New Media & Society, vol. 13, n. 6, 1º settembre 2011, pp. 963–980, DOI:10.1177/1461444810389751. URL consultato il 28 maggio 2017.
  6. ^ Marco Gui, Le trasformazioni della disuguaglianza digitale tra gli adolescenti: evidenze da tre indagini nel Nord Italia, in Quaderni di Sociologia, n. 69, 1º dicembre 2015, pp. 33–55, DOI:10.4000/qds.515. URL consultato il 28 maggio 2017.