Doge della Repubblica di Genova

Doge della Repubblica di Genova
Palazzo Ducale, antica sede del Doge
Stato Repubblica di Genova
TipoOrgano monocratico
Istituito23 dicembre 1339
Riforme1528
1576
Soppresso17 giugno 1797
daNapoleone Bonaparte
Ultima elezione17 novembre 1795
Durata mandatocarica vitalizia (fino al 1528)
carica biennale (dopo)
SedeGenova

Quella del doge (ligure: duxe[1] o dûxe, pron. /ˈdyːʒe/) è stata, dal 1339 al 1797 una figura centrale del potere costituito nell'antica Repubblica di Genova. Al doge genovese, ci si rivolgeva chiamandolo, inizialmente col titolo di "eccelso", poi "illustrissimo", "eccellentissimo", ed infine, "serenissimo principe", "signore", o "altezza serenissima".

Il primo doge (o duca sovrano e principe sovrano) eletto con carica perpetua (anche se essa non si rivelerà poi nei fatti realmente tale), fu Simone Boccanegra, chiamato a tale carica a "furor di popolo" il 23 dicembre 1339.

Questa data segna l'inizio, per l'antica repubblica marinara, dell'era storica dei "dogi perpetui". Questo periodo si protrarrà fino al 1528 quando ne avrà inizio un secondo, detto dei "dogi biennali" (con carica elettiva della durata di due anni), che avrà termine - assieme al dogato - nel 1797 con l'avvento delle prime Campagne d'Italia di Napoleone Bonaparte, e quindi con l'istituzione della Repubblica Ligure nel Primo Impero francese.

La nomina di Simone Boccanegra, sostenuto dalla corrente ghibellina della città, portò alla esclusione degli esponenti del partito dei guelfi da qualsiasi carica pubblica. Ugualmente, a molte famiglie patrizie - di entrambe le parti - verrà precluso il dogato.

Contestualmente all'avvento del dogato, crebbero nuove casate (come quelle degli Adorno, dei Guarco, dei Fregoso, dei Montaldo) destinate poi a diventare con il tempo la nuova classe dominante del potere oligarchico: tali casate verranno indicati con il nome di "Cappellazzi" e si riveleranno ancor più violente e insaziabili degli aristocratici di un tempo che fino ad allora avevano, invano, cercato di raggiungere il predominio cittadino.