L'ematossilina (conosciuta anche con il numero C.I. 75290) è una sostanza avente formula empirica C16H14O6 che viene estratta dalla pianta Haematoxylum campechianum, pianta originaria dello stato messicano di Campeche, più conosciuta con il nome di campeggio. Molti ritengono che l'ematossilina sia un colorante basico e che quindi tenda a legarsi a molecole acide (pertanto basofile). In realtà l'ematossilina come tale non è un colorante. La sostanza lo diventa quando si ossida trasformandosi in ematina[1]. L'ematina ha però una scarsa affinità per i tessuti. Per poter colorare necessita di combinarsi con delle sostanze, in particolare con alcuni ioni metallici (mordenzanti), quelli più importanti sono i sali di ferro, alluminio, tungsteno e piombo. I complessi metallo-ematina vengono utilizzati per colorare i nuclei delle cellule prima di eseguire l'esame microscopico. Esistono diverse preparazioni di soluzioni di ematossilina da utilizzare in base al sale utilizzato per ossidarla, alcune particolarmente meglio adatte in relazione allo specifico scopo di utilizzo.
La colorazione ematossilina ed eosina è una delle colorazioni usate più comunemente in istologia. Si tratta di una colorazione permanente anziché una colorazione temporanea (ad esempio soluzione di iodio in KI).
Un'altra colorazione comune, utilizzata soprattutto per mettere in evidenza strutture contenenti mucosostanze, è la colorazione ematossilina fosfotungstica, un mix di ematossilina con acido fosfotungstico[2].