L'enciclopedia è un'opera di consultazione che raccoglie voci informative o critiche «secondo un sistema logico, o anche sotto forma di voci singole distribuite in ordine alfabetico»,[1] riguardanti l'intero campo della conoscenza umana o un suo determinato ambito.[2]
Il termine latino rinascimentale encyclopædia deriva dall'espressione greca di Plinio il Vecchio ἐγκύκλιος παιδεία (enkýklios paidéia),[3] letteralmente "istruzione circolare", ossia completa, in grado di comprendere tutte le discipline.[2] Tale espressione fu successivamente ripresa in latino da Quintiliano nella Institutio oratoria[4] e compare nel senso moderno del termine per la prima volta nella Encyclopaedia Cursus Philosophici septem tomis distincta (1630) di Johann Heinrich Alsted.[5]
Le opere enciclopediche esistono da circa 2 000 anni: la più antica che si è tramandata, la Naturalis historia, fu scritta nel I secolo da Plinio il Vecchio. L'enciclopedia moderna si è evoluta dai dizionari intorno al XVII secolo. La più nota e importante fra le prime enciclopedie della Storia è l'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert, pubblicata a Parigi nella seconda metà del XVIII secolo.
Storicamente, alcune enciclopedie erano contenute in un singolo volume, ma, successivamente, alcune divennero enormi opere in numerosi volumi, come l'Enciclopedia Britannica o la più voluminosa, l'Enciclopedia universal ilustrada europeo-americana.[6]
Alcune moderne enciclopedie, come Wikipedia, che è la più diffusa,[2] sono digitali e liberamente disponibili.