Ernia

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Ernia
Ernia inguinale
Specialitàchirurgia generale
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM550, 551, 552 e 553
ICD-10K40, K41, K42, K43, K44, K45 e K46
MeSHD006547
MedlinePlus000960
eMedicine775630 e 932680

Per ernia (dal greco antico: ἔρνος?, èrnos, "germoglio, bocciolo") si intende la fuoriuscita di un viscere dalla cavità che normalmente lo contiene, attraverso un orifizio, un canale anatomico o comunque una soluzione di continuo.

I termini "visceri" e "viscere" (pluralia tantum) indicano in generale tutti gli organi contenuti in una delle cavità presenti in un organismo. Le cavità in questione sono tre, cerebrale, toracica e addominale, ma sono soggetti a erniarsi soltanto i visceri mobili o quelli colpiti da determinate patologie.

Un'ernia particolare è quella che si fa strada in corrispondenza della cicatrice di una "pregressa" ferita laparotomica; in questo caso si parla di laparocele o di ernia post-laparotomica (incisional hernia per gli autori di lingua inglese).

Le ernie sono di un certo numero di tipi diversi[1]. Più comunemente coinvolgono l'addome, in particolare l'inguine.[1] Le ernie inguinali sono le più comuni, seguite da quelle femorali.[1] Altre ernie includono ernie iatali, da incisione ed ernie ombelicali.[1] I sintomi sono presenti in circa il 66% delle persone con ernie inguinali.[2] Questo può includere dolore o disagio soprattutto durante la tosse, l'esercizio fisico o durante la defecazione.[2] Spesso peggiora durante il giorno e migliora quando si è sdraiati.[2] Potrebbe verificarsi un'area gonfia che diventa più grande quando ci si abbassa.[2] Le ernie inguinali si verificano più spesso a destra che a sinistra.[2] La preoccupazione principale è lo strozzamento dell'ernia, in cui il flusso di sangue dell'ansa intestinale viene bloccato.[2] Questo di solito produce dolore nell'area[1]. Le ernie iatali spesso provocano il bruciore di stomaco ma possono anche causare dolore al petto o dolore durante il pasto.

Le ernie inguinali che non causano sintomi nei maschi non devono essere riparate.[1] La riparazione, tuttavia, è generalmente raccomandata nelle donne a causa del più alto tasso di ernie femorali che hanno più complicazioni.[1] Se si verifica lo strozzamento è necessario un intervento chirurgico immediato.[1] La riparazione può essere eseguita con chirurgia laparotomica o chirurgia laparoscopica.[1] La chirurgia laparotomica ha il vantaggio di poter essere eseguita in anestesia locale piuttosto che in anestesia generale.[1] La chirurgia laparoscopica generalmente comporta minor dolore dopo la procedura.[1] Un'ernia iatale può essere trattata con cambiamenti dello stile di vita, come alzare la testa del letto, dimagrire e regolare le abitudini alimentari.[3] I farmaci come i bloccanti H2 o gli inibitori della pompa protonica possono aiutare.[3] Se i sintomi non migliorano con i farmaci, l'intervento noto come fundoplicatio laparoscopico può essere un'opzione.

Circa il 27% dei maschi e il 3% delle femmine sviluppano un'ernia inguinale in qualche momento della loro vita.[1] Ernie inguinali, femorali e addominali erano presenti in 18,5 milioni di persone e nel 2015 hanno causato 59.800 decessi.[4][5] Le ernie dell'inguine si verificano più spesso prima dell'età di uno e dopo i cinquant'anni.[2] Non è noto quanto comunemente si verifichino ernie iatali, con stime in Nord America che variano dal 10 all'80%.[3] La prima descrizione nota di un'ernia risale almeno al 1550 a.C. nel papiro Ebers, proveniente dall'Egitto.[6]