Ejército de Liberación Nacional Esercito di Liberazione Nazionale | |
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Attiva | 1966 - 1973 |
Nazione | Bolivia |
Contesto | Guerra fredda |
Ideologia | Marxismo-leninismo |
Componenti | |
Fondatori | Mario Monje Che Guevara |
Componenti principali | Tania |
Attività | |
Azioni principali | Guerriglia del Ñancahuazú |
L'Esercito di Liberazione Nazionale (in spagnolo: Ejército de Liberación Nacional) è stato un'organizzazione guerrigliera marxista-leninista operante in Bolivia tra gli anni sessanta e settanta del secolo scorso[1]. Fu fondata dal segretario del Partito Comunista Boliviano Mario Monje e da Che Guevara[2] e negli anni della guerra fredda fu appoggiata dal governo cubano di Fidel Castro e dall'Unione Sovietica[3]. Strategicamente adottò la dottrina del focolaio, cioè credeva che un piccolo nucleo di guerriglieri sarebbe stato capace, con il suo esempio, di trascinare le masse in una rivoluzione socialista[4].
L'organizzazione cominciò ad operare nel 1966, nella guerriglia del Ñancahuazú, ma la dottrina del focolaio fallì e Guevara fu catturato ed ucciso nell'ottobre del 1967[5]. Nell'agosto del 1973 si riunì alla Giunta di Coordinamento Rivoluzionaria per promuovere l'insurrezione nel Cono Sud. I regimi militari appoggiati dagli Stati Uniti risposero con l'operazione Condor nel corso dell'anno seguente.