Estrema sinistra storica | |
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Partito della Democrazia Partito dell'Estrema radicale Partito radicale storico | |
Leader | Agostino Bertani (1877-1886) Felice Cavallotti (1886-1898) Ettore Sacchi (1898-1904) |
Stato | Italia |
Fondazione | 26 maggio 1877 |
Dissoluzione | 27 maggio 1904 |
Confluito in | Partito Radicale Italiano |
Ideologia | Radicalismo Repubblicanesimo (fino al 1898) Monarchismo (dal 1898) Anticlericalismo Progressismo Mazzinianesimo |
Collocazione | Sinistra (fino al 1898) Centro-sinistra (dal 1898) |
Coalizione | Fascio della Democrazia (1895-1900) Governo (1901-1904) |
Seggi massimi Camera dei deputati | 56 / 508 (1892)
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Il partito dell'Estrema sinistra storica, anche noto come Partito della Democrazia, Partito dell'Estrema radicale e Partito radicale storico, è stato un partito politico italiano che ha cominciato a essere concepito dopo la sconfitta di Mentana (1867)[1] e lo scioglimento del Partito d'Azione mazziniano, ma che fu fondato ufficialmente dall'esponente radicale repubblicano Agostino Bertani il 26 maggio 1877.
In alcuni contesti - in analogia con i termini destra storica e sinistra storica, riferiti ai partiti dell'epoca - il partito dell'estrema sinistra viene indicato come Estrema sinistra storica o Partito radicale storico, in modo da scongiurare possibili confusioni con omonimi partiti d'ispirazione affine, ma appartenenti alla storia della seconda metà del XX secolo.
L'estrema sinistra storica affondava le sue radici ideali nel filone più laico e repubblicano del Risorgimento italiano, quello mazziniano e garibaldino, ma con riferimenti propri al pensiero e all'azione di Carlo Cattaneo e di Carlo Pisacane.