Ferdinand Marcos | |
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Ritratto ufficiale (1969) | |
10º Presidente delle Filippine | |
Durata mandato | 30 dicembre 1965 – 25 febbraio 1986 |
Vice presidente | Fernando Lopez (1965-1973) Arturo Tolentino (1986) |
Capo del governo | Se stesso César Virata |
Predecessore | Diosdado Macapagal |
Successore | Corazon Aquino |
Primo ministro delle Filippine | |
Durata mandato | 12 giugno 1978 – 30 giugno 1981 |
Predecessore | carica istituita (Precedentemente occupata da Jorge B. Vargas) |
Successore | César Virata |
Segretario della Difesa Nazionale | |
Durata mandato | 28 agosto 1971 – 3 gennaio 1972 |
Predecessore | Juan Ponce Enrile |
Successore | Juan Ponce Enrile |
Durata mandato | 31 dicembre 1965 – 20 gennaio 1967 |
Predecessore | Macario Peralta |
Successore | Ernesto Mata |
13º Presidente del Senato delle Filippine | |
Durata mandato | 5 aprile 1963 – 31 dicembre 1965 |
Predecessore | Eulogio Rodriguez |
Successore | Arturo Tolentino |
Senatore della Repubblica delle Filippine | |
Durata mandato | 30 dicembre 1959 – 30 dicembre 1965 |
Membro della Camera dei rappresentanti delle Filippine - secondo distretto di Ilocos Norte | |
Durata mandato | 30 dicembre 1949 – 30 dicembre 1959 |
Predecessore | Pedro Albano |
Successore | Simeón M. Valdez |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Liberale delle Filippine (1946-1965) Partito Nazionalista delle Filippine (1965-1972) Movimento della Nuova Società (1978-1989) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università delle Filippine |
Professione | Avvocato |
Firma |
Ferdinand Emmanuel Edralin Marcos | |
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Marcos come tenente nell'esercito filippino nei tardi anni trenta | |
Nascita | Sarrat, 11 settembre 1917 |
Morte | Honolulu, 28 settembre 1989 |
Cause della morte | Arresto cardiaco |
Luogo di sepoltura | Cimitero degli eroi di Taguig |
Dati militari | |
Paese servito | Filippine Stati Uniti |
Forza armata | Esercito filippino United States Army |
Unità | 11ª divisione di fanteria 14ª divisione di fanteria |
Anni di servizio | 1937 - 1945 |
Grado | Tenente (Esercito Filippino) Maggiore (United States Army) |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna delle Filippine (1941-1942) |
Decorazioni | Gran Maestro della Legion d'Onore |
Altre cariche | politico |
"fonti nel corpo del testo" | |
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Ferdinand Emmanuel Edralin Marcos (Sarrat, 11 settembre 1917 – Honolulu, 28 settembre 1989) è stato un politico, avvocato, militare e dittatore filippino, 10º presidente delle Filippine.
Nativo della città di Sarrat, nell'estremo nord del Paese, Marcos visse un'avventurosa giovinezza e studiò giurisprudenza all'Università delle Filippine. Affermò di aver partecipato alle attività anti-nipponiche tra il 1942 e il 1945 durante la seconda guerra mondiale e di aver svolto un ruolo fondamentale nel movimento di Resistenza filippina. Le sue 33 medaglie ottenute lo resero il soldato più decorato della storia filippina. Sulla base di queste esperienze che contribuirono ad incrementare la sua popolarità, iniziò la carriera politica: nel 1946 divenne assistente del primo Presidente della Repubblica indipendente delle Filippine, Manuel Roxas; fu quindi membro della Camera dei rappresentanti, il Parlamento filippino, dal 1949 al 1959 e successivamente entrò a far parte del Senato. Come senatore propose un elevato numero di leggi e divenne una delle figure di spicco del Partito Liberale. Vinse le elezioni presidenziali del 1965, 1969 e 1981, rimanendo in carica ininterrottamente dal dicembre 1965 al febbraio 1986. È stato il primo dei due unici presidenti filippini a rassegnare le dimissioni dalla massima carica dello Stato insieme a Joseph Estrada, nonché l'unico ad essere eletto per tre mandati.
Marcos avviò un ambizioso progetto di opere pubbliche e di intensificazione nella riscossione delle imposte che condusse il Paese verso un periodo di prosperità economica per tutti gli anni settanta. Dopo la sua prima rielezione, gli oppositori di Marcos bloccarono i suoi ambiziosi piani e la prosperità politica venne scossa con la graduale comparsa di una guerriglia comunista e un'altra musulmana; per fronteggiare l'aumento della criminalità e della disobbedienza civile e con la minaccia di un'insurrezione comunista guidata dai gruppi NPA e Partito Comunista delle Filippine, Marcos dichiarò la legge marziale il 21 settembre 1972 in virtù della Proclamazione n. 1081. Affermò che la legge marziale era il preludio per la creazione di un Bagong Lipunan (in italiano "Nuova Società") basata su nuovi valori sociali e politici. Mosso da una fede fortemente anti-comunista, il Presidente decretò la riduzione della libertà di stampa e di altre libertà civili, chiuse il Congresso e le aziende nel campo dei media, ordinò l'arresto dei leader dell'opposizione e gli attivisti militanti accusati di istigazione alla violenza, tra cui i senatori con lui più critici come Benigno Aquino Jr., Jovito Salonga e Jose Diokno. La proclamazione della legge marziale venne ben accolta inizialmente. Il tasso di criminalità diminuì profondamente dopo aver attuato il coprifuoco. Molti oppositori politici furono costretti all'esilio.
La legge marziale venne revocata ufficialmente il 17 gennaio 1981 e sei mesi dopo Marcos venne rieletto per un terzo mandato della durata di 6 anni. In seguito alla delicata situazione venutasi a creare dopo l'assassinio di Benigno Aquino nel 1983 e all'aumento dell'insoddisfazione popolare, iniziò il declino del governo Marcos, con la pressione da parte degli Stati Uniti (i quali da sempre avevano supportato il suo regime) che culminò con le elezioni anticipate nel febbraio 1986, dove il Presidente venne nuovamente dichiarato vincitore. La vedova di Benigno Aquino, Corazon Aquino, e i suoi sostenitori denunciarono i risultati ufficiali e diedero inizio a una pacifica sollevazione civile e militare. La rivoluzione del Rosario e le massicce e oramai incontrollabili proteste costrinsero Marcos ad abbandonare la presidenza il 25 febbraio 1986 e a partire con la moglie Imelda in esilio per le Hawaii, dove morì il 28 settembre 1989.[1]
Figura estremamente polarizzante e spesso travisata,[2][3] Ferdinand Marcos rimane uno dei presidenti più controversi della storia delle Filippine. Benché l'imposizione della legge marziale sia stata criticata e il suo regime sia stato accusato pesantemente di corruzione e di numerose violazioni dei diritti umani,[4][5] nei suoi 20 anni al potere Marcos fu in grado di erigere più scuole, ospedali e infrastrutture di tutti i presidenti che lo precedettero messi assieme.[6] Malgrado le centinaia di incriminazioni lanciate contro Marcos dopo la sua caduta, egli non fu mai giudicato colpevole. I coniugi Marcos, accusati di appropriazione indebita, furono assolti da un grand jury di Manhattan nel 1988. Sin da allora i loro figli Ferdinand Jr. ed Imee sono entrati a loro volta nello scenario politico del paese.