Ferdinando II delle Due Sicilie | |
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Ferdinando II di Borbone delle Due Sicilie in un ritratto fotografico di Alphonse Bernoud del 1859 | |
Re del Regno delle Due Sicilie | |
In carica | 8 novembre 1830 – 22 maggio 1859 |
Predecessore | Francesco I |
Successore | Francesco II |
Nome completo | Ferdinando Carlo Maria di Borbone-Due Sicilie |
Trattamento | Sua Maestà |
Altri titoli | Duca di Calabria (1825-1830) |
Nascita | Palermo, 12 gennaio 1810 |
Morte | Caserta, 22 maggio 1859 (49 anni) |
Luogo di sepoltura | Basilica di Santa Chiara |
Casa reale | Borbone-Due Sicilie |
Padre | Francesco I delle Due Sicilie |
Madre | Maria Isabella di Spagna |
Coniugi | Maria Cristina di Savoia Maria Teresa d'Austria |
Figli | prime nozze: Francesco II seconde nozze: Luigi Alberto Alfonso Maria Annunziata Maria Immacolata Gaetano Giuseppe Maria Pia Vincenzo Pasquale Maria Luisa Gennaro |
Religione | Cattolicesimo |
Ferdinando II di Borbone (Ferdinando Carlo Maria; Palermo, 12 gennaio 1810 – Caserta, 22 maggio 1859) è stato re del Regno delle Due Sicilie dal 1830 fino alla sua morte.
Successe al padre Francesco I in giovane età e fu autore di un radicale processo di risanamento delle finanze del Regno. Sotto il suo dominio il Regno delle Due Sicilie conobbe una serie di timide riforme burocratiche e importanti innovazioni in campo tecnologico, come la costruzione della ferrovia Napoli-Portici, prima in Italia, e la creazione di alcuni impianti industriali, come le officine di Pietrarsa. Ferdinando si impegnò inoltre nella creazione della marina militare e mercantile, nel tentativo di aumentare gli scambi con l'estero.
A causa però del suo temperamento reazionario e del perdurante contrasto con i ceti dirigenti, il suo regno fu sconvolto dai moti rivoluzionari del 1848. La repressione dei moti gli procurò il soprannome di Re Bomba[1].
Dopo un breve esperimento costituzionale, il Regno fu segnato fino al termine della sua vita da una progressiva stretta in senso fortemente assolutista e conservatore, proseguendo il re ad accentrare completamente su di sé il peso dello Stato, retto in maniera paternalistica, e ad attuare una politica economica statica i cui effetti sono tutt'oggi oggetto di contrastanti valutazioni. Alla sua morte il trono passò al figlio Francesco II, sotto il cui governo ebbe fine il Regno delle Due Sicilie, unito al Regno d'Italia in seguito alla spedizione dei Mille e alla campagna piemontese.