Ferdinando I d'Asburgo

(IT)

«Sia fatta giustizia e perisca pure il mondo»

Ferdinando I d'Asburgo
Hans Bocksberger il Vecchio, ritratto di Ferdinando I, XVI secolo. Vienna, Kunsthistorisches Museum.
Imperatore Eletto dei Romani
Stemma
Stemma
In carica16 gennaio 1556 –
25 luglio 1564
PredecessoreCarlo V
SuccessoreMassimiliano II
Arciduca d'Austria[1]
In carica28 aprile 1521 –
25 luglio 1564
PredecessoreCarlo I
SuccessoreMassimiliano II
Ferdinando II (Austria Anteriore)
Carlo II (Austria Interiore)
Re d'Ungheria e Croazia
Re di Boemia
In carica17 dicembre 1526 –
25 luglio 1564
PredecessoreLuigi II
SuccessoreMassimiliano II
Onorificenzevedasi sezione
Altri titoliRe di Germania
NascitaAlcalá de Henares, 10 marzo 1503
MorteVienna, 25 luglio 1564 (61 anni)
Luogo di sepolturaCattedrale di San Vito, Praga
Casa realeAsburgo
PadreFilippo I d'Asburgo
MadreGiovanna di Castiglia
ConsorteAnna Jagellone
FigliElisabetta
Massimiliano II
Anna
Ferdinando II
Maria
Maddalena
Caterina
Eleonora
Margherita
Giovanni
Barbara
Carlo II
Ursula
Elena
Giovanna
ReligioneCattolicesimo
MottoAEIOU
Firma

Ferdinando I d'Asburgo (Alcalá de Henares, 10 marzo 1503Vienna, 25 luglio 1564) è stato imperatore del Sacro Romano Impero dal 1556 al 1564, e sovrano di Boemia e Ungheria dal 1526.

Figlio di Filippo d'Asburgo (14781506) e di Giovanna di Castiglia (14791555), Ferdinando era fratello del suo predecessore sul trono imperiale, Carlo V, il quale gli conferì importanti incarichi di gestione sul fronte orientale dell'immensa compagine sottoposta alla propria autorità, con particolare riguardo ai territori tedeschi (entrò in possesso di Alta e di Bassa Austria, di Stiria, Carinzia, Carniola, Tirolo e Württemberg) e alla risoluzione del pericolo turco.

Gli eventi chiave del suo periodo di governo furono i contrasti con l'Impero ottomano, che dagli anni venti del Cinquecento stava velocemente avanzando alla volta dell'Europa centrale, e la Riforma protestante, che portò allo scoppio di numerose guerre di religione.

  1. ^ Fino al 1556 regnò in vece di Carlo V.