^Peraltro, in un altro episodio il medesimo "cagnaccio" viene descritto come l'affettuoso compagno di giochi di una ragazzina con cui Leopold Bloom ha una sorta di cervellotico idillio a distanza, parzialmente e distortamente ricambiato dalla giovanissima concupita. Nel capolavoro di Joyce Garryowen viene nominato una sola volta (quella riportata in apertura di questa voce) con riferimento al brano musicale (ma è indicato almeno una mezza dozzina di volte con riferimento al cane del Cittadino).