Il gatto mammone o gattomammone[1] (talvolta detto al femminile gatta mammona) è il nome dato a una specie di scimmia non ben identificata, forse una sorta di babbuino.[2] L'animale compare in testi antichi.[3]
Nel mondo delle fiabe il gatto mammone è invece un mostro immaginario della tradizione popolare, con forma di un enorme gatto dall'aspetto terrificante.[4] Il suo nome deriva dall'incontro del termine gatto (animale nel Medioevo associato al diavolo) con un'altra parola come in araboمَيْمُون?, maymūn, "scimmia"[5] oppure Mammona, appellativo biblico di origine siriaca attribuito al demonio.[6] Tale gatto sarebbe stato dedito a spaventare le mandrie al pascolo e avrebbe avuto movenze ed espressioni demoniache.[7] Il suo verso sarebbe una via di mezzo tra un ruggito e un miagolio. Il mostro sarebbe tanto furtivo da assalire le vittime ignare e sbranarle senza lasciare neppure le ossa.[4]
In altre narrazioni, invece, ha funzione protettiva ed è uno spirito positivo, immune agli effetti nefasti degli incantesimi di altri spiriti (vedi strego). In alcuni casi, ha una emme bianca sul muso nero, talvolta è tutto nero e si nasconde negli angoli bui.
«In questo luogo videro un nuovo animale quasi mostruoso, perche haveva il corpo & il muso di volpe, & la groppa & li piedi drieto di gatto mammone, & quelli davanti quasi come la mano del huomo.»
^ Gian Paolo Caprettini (a cura di), Dizionario della fiaba italiana, con la collaborazione di Alessandro Perissinotto, Cristina Carlevaris, Paola Osso, Roma, Meltemi, 2000, ISBN88-8353-054-3.