Geografia | |
---|---|
Titolo originale | Γεωγραφικά, Geōgraphiká |
Altri titoli | De situ orbis |
Strabonis Geographia cum notis Casauboni et aliorum, Amsterdam, Joannes Wolters, 1707 | |
Autore | Strabone |
1ª ed. originale | 14-23 d.C. |
Editio princeps | Venezia, eredi di Aldo Manuzio e Andrea Torresano, 1516 |
Genere | Trattato |
Sottogenere | geografia |
Lingua originale | greco antico |
Ambientazione | Civiltà greca |
La Geografia (in greco antico: Γεωγραφικά?, Gheographiká)[1] è un'opera in diciassette libri di argomento storico-geografico, scritta in lingua greca dall'erudito greco Strabone, la cui composizione è databile tra il 14 e il 23 d.C.[2]
Tramandata nella quasi totale interezza - con la sola eccezione di qualche lacuna nella parte finale del settimo libro - la Geografia è anche l'unica opera di questo autore che ci sia pervenuta. Si conosce, infatti, l'esistenza di una sua precedente trattazione di argomento storico, la cui stesura intendeva colmare le lacune temporali precedenti e, soprattutto, successive all'arco temporale coperto dall'opera di Polibio; ma di questa estesa composizione, i Commentari storici (Ἰστορικὰ ὑπομνήματα), articolata probabilmente[3] in ben 47 libri,[4] non ci è pervenuto altro che il frammento papiraceo Vogliano 46, conservato presso l'Università degli Studi di Milano,[5] a cui sono da aggiungere brevi e frammentarie citazioni riportate da lui stesso o da altri autori, in particolar modo da Flavio Giuseppe.[6]
Per la vastità dei materiali offerti al lettore, per i frequenti excursus storici, per la precisione dei riferimenti toponomastici, il testo di Strabone è opera fondamentale della storiografia greca e romana, strumento imprescindibile per lo studio di molti aspetti della civiltà e della storia del mondo antico mediterraneo.