Gheorghe Funar | |
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Senatore della Romania | |
Durata mandato | 17 febbraio 2004 – 10 dicembre 2008 |
Legislatura | V |
Gruppo parlamentare | PRM |
Circoscrizione | Cluj |
Sito istituzionale | |
Sindaco di Cluj-Napoca | |
Durata mandato | 23 febbraio 1992 – 12 luglio 2004 |
Predecessore | Teodor Groza |
Successore | Emil Boc |
Presidente del Partito Grande Romania | |
Durata mandato | 27 luglio 2013 – 28 novembre 2013 |
Predecessore | Corneliu Vadim Tudor |
Successore | Corneliu Vadim Tudor |
Presidente del Partito dell'Unità Nazionale Romena | |
Durata mandato | 17 ottobre 1992 – 22 marzo 1997 |
Predecessore | Radu Ceontea |
Successore | Valeriu Tabără |
Dati generali | |
Partito politico | PCR (fino al 1989) PUNR (1990-1997) PRM (1998-2014) PRN (dal 2018) |
Titolo di studio | Laurea in economia |
Università | Università Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca |
Professione | Economista |
Gheorghe Funar (Sânnicolau Mare, 29 settembre 1949) è un politico romeno.
Elemento di spicco del Partito dell'Unità Nazionale Romena (PUNR), formazione politica di ispirazione nazionalista xenofoba con base in Transilvania, ne fu il presidente (1992-1997) e per due volte il candidato alle elezioni presidenziali (1992 e 1996) conseguendo, rispettivamente, il 10,8% e il 3,2% dei voti.
Dopo la rottura dei rapporti con la nuova dirigenza del PUNR, nel 1998 si iscrisse al gruppo di estrema destra del Partito Grande Romania (PRM), grazie al quale ottenne un seggio di senatore (2004-2008) e il ruolo di segretario generale del partito (1998-2013).
Facendo ricorso ad un violento linguaggio apertamente contrario alle altre minoranze della regione (specialmente la comunità ungherese), nel 1992 fu eletto per la prima volta sindaco di Cluj-Napoca, ottenendo la riconferma nei successivi due mandati (1996 e 2000) e mantenendo la posizione per 12 anni fino al 2004.
Nel 2013, riuscì a strappare per un breve periodo la presidenza del PRM allo storico fondatore Corneliu Vadim Tudor. Una sentenza del tribunale di Bucarest, tuttavia, riconsegnò la leadership a quest'ultimo. Contestando tale decisione, nel 2014 Funar si candidò da indipendente alle elezioni presidenziali di quell'anno, ottenendo lo 0,47% delle preferenze.